IL
PASSATO
Tra
le prime rappresentazioni che la storia ci tramanda, dobbiamo ricordare
i Misteri, componimenti in dialogo con lo scopo di mostrare
la giusta pena per il vizio ed il premio per la virtù e che
traggono la propria trama dalla Bibbia e dalla storia dei Santi, sapientemente
unite e talvolta modificate dalla fantasia dell'autore.
Per
vederle in Sicilia occorre arrivare a circa la metà del 1500,
e precisamente al 1562 quando si rappresentò "L'atto
della Pinta", che rappresentava eventi tratti dalla Bibbia;
o al 1580 con la rappresentazione de "L'Alessandria, tragedia
di S. Caterina" del Liccio. Tali spettacoli si realizzavano
per varie ricorrenze, come nella Domenica di Passione o in altri
giorni designati durante l'anno. I nostri sinodi ci tramandano che
esse, molto spesso, non avevano un reale spirito sacro, ma la sincera
devozione lasciava lo spazio al ridicolo, al riso, finchè
la Chiesa ha provveduto a ridimensionare tale spirito licenzioso
attraverso le scomuniche. Nel XVII sec. tali pene erano elargite
con minor rigore, segno che gli argomenti erano trattati con maggiore
serietà.
Una
rappresentazione conosciuta in tutta l'isola è il "Riscatto
di Adamo nella morte di Gesù Cristo" del cav. Orioles,
una tragedia in tre atti con un prologo e vari personaggi come,
ovviamente, Gesù Cristo, Maria, Erode, Pietro, Nicodemo,
Giacomo, Giovanni, Maria Maddalena, il centurione, Pilato.
Una probabile prima stampa voluta dal poeta stesso risale al 1750.
Tale opera fu poi modificata dal Salamoni Castelli nel 1783, che
ne ricavò un suo "Mortorio", dedicato sempre
alla passione di Cristo.
Ad
ogni modo, il Mortorio mostra la passione di Gesù Cristo,
quindi è rappresentato in Quaresima e durante la settimana
santa, nelle Chiese e nei teatri della grandi città e nelle
piazze dei piccoli paesi ad opera dei dilettanti, ad eccezion fatta
del prelato che aveva il compito di rappresentare il Cristo e che
veniva sostituito prima della flagellazione.
Ovviamente, nel corso dei secoli le
espressioni teatrali con tema sacro non hanno avuto come unico tema
solamente la Passione di Cristo, ma anche altri temi, come ad esempio
il dramma sacro "La conversione di Santa Margherita"
del 1700, una "Pastorale" in tre atti con prologo
creata a Casteltermini o dintorni e che risulta una buona
imitazione dell'opera "La conversione di S. Margherita",
che risale al XVIII secolo e che veniva rappresentata dalle persone
più importanti del posto.
Tra
le altre manifestazioni religiose in Sicilia, occorre ricordare
le processioni dei simulacri dei Santi, della Madonna o di Gesù,
che conservano sempre elementi evidenti di teatralità. Ad
esempio, occorre riprendere la processione della Madonna Odigitria,
effettuata nel martedi dopo Pasqua a Palazzolo, preceduta
da una nottata di schiamazzi ed effettuata da esponenti di confraternite
vestiti di bianco, tamburini con vari costumi, esponenti dei vari
ordini di frati con i propri vessilli, abbellita con dei falò
e torce, per portare il simulacro della Madonna per le vie della
città.
Fino alla seconda metà del 1800
a Recalmuto nella seconda domenica di maggio si attuava una
rappresentazione drammatica dedicata alla Maria Vergine del Monte.
La tradizione ci tramanda che che il nobile Eugenio Gioene di Castronovo
in viaggio in Libia nel XVI secolo, abbia trovato un simulacro in
marmo della Madonna e lo porta con sè in patria; il trasporto
della statua è effettuato tramite un carro trainato da buoi,
ma esso s'interrompe bruscamente a Recalmuto perchè i buoi
non si muovono più ed il nobile, interpretando il fatto come
un segno della volontà divina, lascia lì la statua
e si adopera per la costruzione del Tempio denominato Maria del
Monte; l'evento, avvenuto agli inizi del 1500, era ricordato con
la rappresentazione nella pubblica piazza, degli stanchi uomini
del Gioene e con scene spesso comiche che poi furono sostituite
da un dramma, scritto dal sacerdote Caruselli minore osservante,
dal titolo "Dramma-sacro Maria Vergine del Monte Recalmuto".
Tra
le altre rappresentazioni sacre ricordiamo, inoltre, il Taratatà
di Casteltermini, anticamente festeggiamento effettuato il
3 maggio, e da 40 anni circa l'ultima domenica di maggio. La festa
commemora la Santa Croce ed è caratterizzata da vari palii
degli artigiani (dei pecorai, dei macinatori, dei contadini agiati,
degli scapol i...), ognuno accompagnato dalla propria banda.
Il clero ha il compito di ricevere le sacre spoglie della Sacra
Croce, portate durante la processione da un giovane prete.
Per terminare questa breve carrellata
storica delle manifestazioni religiose del passato siciliano e che
attualmente hanno talvolta assunto nuove forme ma che, comunque,
mantengono immutati nel tempo gli scopi e lo spirito, occorre fare
qualche esempio degli spettacoli pantomimici e dei riti drammatici.
Gli spettacoli pantomimici hanno origini
molto antiche che risalgono alle rappresentazioni mute di antiche
processioni attuate durante la Settimana Santa o durante il mese
di maggio, quando tutti i personaggi di una città sono coinvolti
per rappresentare innanzitutto se stessi e poi un motto tratto dalla
Bibbia o dai Santi Padri che rappresenta sia il Santo che l'atto
commemorati durante la processione. Talvolta tali processioni non
erano mute ma spesso i partecipanti erano degli attori che rappresentavano
delle reali azioni drammatiche, spesso senza il rispetto delle regole
aristoteliche, lungo la via da percorrere durante la processione
o in un vero e proprio palcoscenico.
Per
farne qualche esempio, si può citare la processione effettuata
a Mazzara agli inizi del 1700 per commemorare il trionfo
della fede grazie ai martiri S. Vito, S, Modestio e S. Crescenzia
sotto l'imperatore Diocleziano, o ancora la processione di S. Giuseppe
a Caltanissetta, tradizione iniziata sempre nei primi anni
del 1700, oppure la processione a cavallo in onore della Madonna
di Custonaci ad Erice. Le processioni in onore del Cristo
e della sua Passione sono più antiche rispetto a quelle dei
Santi e tra queste si possono citare quella effettuata a Palermo
denominata "S. Anna la Misericordia", sempre in
onore della passione di Cristo, o quella che si svolgeva a Marsala
dal titolo "I Misteri", con svariati personaggi
come gli Apostoli, Erode, Pilato, il Cireneo che aiuta Gesù
Cristo a portare la Croce.
Con l'espressione riti drammatici si
intendono dei veri e propri drammi a carattere sacro che furono
presenti in Sicilia, in arrivo dal continente, come quelle rappresentanti
la Passione di Cristo o l'entrata in Gerusalemme, che si effettuavano
in numerose Chiese della Sicilia.
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