PASQUA
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Questa
ricorrenza religiosa e', ovviamente, tra le piu' importanti dell'anno
liturgico ed in Sicilia ha dato origine a molte feste cittadine
che uniscono magnificamente i momenti salienti della Passione, Morte
e Resurrezione di Gesu' Cristo alla ritualita' popolare le cui origini
affondano in tempi antichissimi, alle forme espressive a volte teatrali
e drammatiche che spesso si presentano in maniera articolata e complessa
e simboli di rinnovamento piu' totale.
Quello che colpisce principalmente delle feste pasquali siciliane
e' l'attiva partecipazione popolare che si manifesta non solo nei
classici cortei e pellegrinaggi, ma anche nell'alternanza dei sentimenti
tristi del lutto per la morte del Redentore e quelli allegri e festosi
per la Sua Resurrezuione.
Mentre per gli ebrei tale ricorrenza celebrava il ricordo della
liberazione dalla schiavitu', con la venuta di Cristo, dunque per
i cristiani, si ha un nuovo significato, la liberazione dal male
e dal peccato.
La Pasqua ha i suoi momenti liturgici stabiliti lungo i 40 giorni
della Quaresima ed in modo particolare nella settimana santa che
va dalla domenica delle Palme, antecedente quella di Pasqua, quando
si benedicono i ramoscelli d'ulivo, a quella di Pasqua, che generalmente
ha come date estreme il 22 marzo ed il 25 aprile, e che comunque
segue il plenilunio dell'equinozio primaverile.
La
domenica delle palme è molto particolare a Scicli,
in provincia di Ragusa, perchè si festeggia S. Maria della
Pietà. Il simulacro che la simboleggia ha una storia così
particolare che trascende la leggenda: pare che agli inizi dell'anno
Mille la statua è stata ritrovata nella piccola chiesa di
S. Maria della Cava; la statua era venerata sin dai primi anni di
diffusione del Cristianesimo, ma fu dimenticata quando intorno il
700 arrivarono i Saraceni nell'isola ed i Cristiani, per sottrarla
dalle mani mussulmane, la nascosero; dopo il suo ritrovamento e
la costruzione della Chiesa S. Maria la Nova, ad essa furono affiancate
le statue delle pie donne e Cristo morto.
Attualmente il gruppo statuario è portato in processione
fino alla Chiesa del Carmine e per le vie cittadine ed esso è
posto all'interno di una vara ed il Cristo è raffigurato
quando oramai è disceso dalla croce, con le braccia e le
gambe quasi staccate dal resto del corpo. In questa ricorrenza alla
Madonna sono offerte delle composizioni di foglie di palma, denaro
ed ex-voto.
Anche il resto della settimana santa è molto particolare
in queta cittadina.
Il venerdì santo si ha una particolare processione: la statua
di S. Maria Addolorata è prelevata dalla chiesa di S. Giovanni
Evangelista per giungere in processione alla chiesa di S. Maria
La Nova, dove il simulacro del Cristo morto è prelevato;
la processione continua per tutto il giorno; la domenica di Pasqua
si ha la celebrazione dell' "Uomo Vivo", costituita da
2 processioni; la prima si svolge la mattina, quando il SS. Sacramento
è portato per le vie della città, per poi far ritorno
nella chiesa di S. Maria La Nova per essere sostituito con il simulacro
di Gesù risorto, il soggetto della seconda processione che
poi verrà riportato nella chiesa del Carmine dove resterà
per qualche ora, visto che la processione riprenderà nel
pomeriggio per concludersi la sera quando il simulacro è
riportato nella Chiesa di S. Maria La Nova. Da ricordare che a Scicli
il Signore ha vari appellativi, uno fra tanti è "U gioia".
La
Domenica delle Palme e' un giorno particolare per Buseto Palizzolo,
una cittadina che raccoglie poco piu' di 3.000 anime e che e' situata
in provincia di Trapani. Si sta parlando della "Processione
della Via Crucis" , una manifestazione dal notevole interesse
religioso e folcloristico che prevede il coinvolgimento di 16 gruppi
viventi che effettuano un percorso notturno per rievocare gli eventi
della morte e risurrezione di Gesu' Cristo.
Il
giovedì santo a Marsala (Tp) si ha un'imponente processione
sacra dedicata alla Passione e morte del Cristo effettuata da 9
gruppi di figuranti, ognuno dei quali rappresenta eventi legati
alla Passione del Cristo, partendo dalla ultima cena e fino all'ascesa
al Calvario, gruppi hanno un loro posto nel corteo e che sono preceduti
da un uomo incappucciato che porta la croce, da un giudeo che suona
la tromba ed un altro giudeo che suona il tamburo; il corteo prevede
la partecipazione delle statue del Cristo morto e dell'Addolorata
posti alla fine della processione e portati dalle consorelle e dai
confratelli della Chiesa di S. Anna e di altri due gruppi, posti
davanti al tutto e costituiti da ragazze che portano palme e rametti
di ulivo e di bambini e bambine che portano dei preziosi copricapi
di propietà della Chiesa e che sono impreziositi dai monili
d'oro della famiglia d'appartenenza della famiglia del bambino.
In genere la processione dei misteri si colclude la sera con la
rappresentazione teatrale dei momenti più significativi della
Passione.
La teatralità dell'evento, i costumi adoperati dai figuranti
(ad esempio il secondo gruppo è costituito da ragazze vestite
di bianco per simboleggiare la purezza), non devono far dimenticare
che parte della fede isolana è formata dal carattere popolare
che avvicina i valori cristiani ai sentimenti della popolazione
che così diventa più partecipe dell'evento.
La
rappresentazione dei Misteri è visibile in altre due città
isolane, Trapani e Caltanissetta.
La
processione dei Misteri di Trapani si attua con delle statue
e l'evento prevede un lavoro particolare delle varie maestranze
coinvolte già durante i venerdi di Quaresima, quando si attua
"a scinnuta dei misteri", cioè quando il gruppo
statuario che rappresenta il "misteri" di turno viene
posto in evidenza rispetto agli altri. In tutto si hanno sei misteri
che sono addobbati per l'occasione, a partire dalla Caduta al Cedron,
alla flagellazione, fino ad arrivare all'Addolorata. Ogni misteri
è affidato ad una particolare confraternita di artigiani
e lavoratori. Durante questi venerdì di Quaresima i ragazzi
trasportano a spalla dei fercoli con delle immagini sacre e poi
andranno in giro per la città a raccogliere le offerte dei
fedeli.
Già
dai primi giorni della settimana santa si hanno delle processioni:
il martedì santo si ha la processione della Madonna dei massari,
organizzata dai discendenti dei portatori delle masserizie, che
in passato erano pagati dai contadini più agiati per trasportare
i misteri e che poi furono esclusi dalla processione ufficiale del
venerdì; il mercoledì santo è il turno dei
fruttivendoli che organizzano la processione in onore della Madonna
della Pietà per le vie cittadine fino alla rituale visita
alla Madonna dei massari.
Il venerdì santo si ha la processione più imponente
di questi misteri con la partecipazione dei 18 gruppi lignei appartenenti
alle maestranze più l'urna del Cristo morto e dell'Addolorata.
Tale processione parte nel primo pomeriggio del venerdi, con l'accompaganento
musicale, per terminare la mattina del sabato.
La
processione dei misteri di Caltanissetta fonda le sue origini
sin dalla fine del 1700 ad opera della Congregazione di S. Filippo
Neri, corteo che prevedeva il trasporto di 5 barette, la base di
altrettante statue di terracotta, rappresentanti alcuni dei misteri
relativi alla morte del Cristo.
Dopo qualche tempo tali rappresentazioni furono sostituiti da 14
statue, in base al numero delle stazioni della Via Crucis. Nel corso
degli anni tale processione ha avuto dei cambiamenti e delle fasi
di maggiore o minor fortuna, fino ad arrivare a quasi alla fine
del 1800, quando si raggiunse il numero di 16 statue la cui costruzione
fu affidata a degli artigiani napoletani. Tale processione è
attuata il giovedì santo.
Le manifestazioni della settimana santa di Caltanissetta prevedono
anche la processione dei variceddi, 14 gruppi in terracotta, del
mercoledì santo, e quella della deposizione del Cristo il
sabato.
Durante
la settimana santa, e precisamente dal mercoledi al venerdi santo,
a S. Fratello, nelle Nebrodi messinesi, si ha un altro esempio
di questa particolare unione tra sacro e profano. Qui si ha anche
l'unione del dolore per la perdita del Cristo e della fastosità
tipica del carnevale.
Una miriade di contadini e pastori si travestono da "giudei"
con dei particolari costumi costituiti da giubbe rosse e gialle
impreziosite con motivi floreali e ricami e da un cappuccio rosso
che ricopre la testa. Tali costumi ricordano in parte quelli dei
soldati romani che flagellarono Gesù e sono di propietà
delle famiglie del posto e sono tramandate da padre in figlio.
Tali
"giudei" ripercorrono le vie della città con squilli
di trombe, catene minacciose e campanacci in modo allegro con il
chiaro intento di distogliere l'attenzione popolare dal dolore per
la morte di Gesù Cristo.
Il contrasto ha il suo punto cruciale il venerdì santo, quando
il corteo che segue il Crocifisso è disturbato ed interrotto
nel suo cammino dall'arrivo festoso dei giudei.
In passato la festa era più irriverente e pericolosa, tanto
da proibire la vendita di alcolici.
La
settimana santa è caratteristica anche a Barcellona,
in provincia di Messina, dove il giovedì santo 12 uomini,
che rappresentano gli apostoli, attuano la canonica lavanda dei
piedi e poi il peregrinare per le chiese ed i tabernacoli della
città. Il venerdì santo si ha la processione di circa
20 statue fastose realizzate con l'uso di vari materiali come la
cartapesta ed il legno, numero destinato a crescere quando si aggiungono
quelle provenienti da Pozzo di Gotto. Ancora oggi, un vago ricordo
di quello che avveniva in passato, si ha la riunione dei "vissillanti",
visto che resiste l'abitudine di far seguire le vare adoperate nella
processione, tranne quella del Cristo morto, da un manipolo di devoti
che cantano.
La
Pasqua è molto sentita anche a Caltagirone, in provincia
di Catania, dove si venera Gesù Crocifisso. Si ha la venerazione
della Madonna Addolorata una domenica di passione in cui i fedeli
si raccolgono nella chiesa dei cappuccini per venerare il gruppo
ligneo del 1700 che rappresenta il Cristo e la Madre, giorno in
cui rientrano, dopo 15 giorni, le bancarelle dove si vendono i simboli
della passione in terracotta ed i dolci.
Nei primi giorni della settimana santa, poi, si organizza la Via
Crucis molto caratteristica che sfrutta la maestosa scalinata della
città, adiacente la piazza del municipio; tale via crucis
ripercorre gli ultimi eventi della vita terrena di Gesù,
dall'incontro con Pilato alla sua morte in croce. Uno dei momenti
più forti per la fede di questa città è il
venerdì santo, quando il Cataletto del Cristo morto, cioè
una scultura lignea riposta in un'urna costruita in legno e vetro
e rifinita con oro, e la statua della Madonna Addolorata sono portati
in processione. Le due statue sono trasportate a spalla dai fedeli.
La domenica di Pasqua si ha una processione più imponente:
ci sono tre statue, quella di S. Pietro proveniente dall'omonima
chiesa, costituita di cartone pressato e vuota all'interno per far
spazio al portatore, quella del Cristo risorto che proviene dalla
Chiesa della Sacra Famiglia e che va incontro a quella della Madre.
Quando si ha l'incontro tra Madre e Figlio, in prossimità
della scalinata di S. Maria del Monte, la statua della Madonna è
liberata dal manto nero del lutto e scopre quello bianco e celeste,
segno di gioia.
Tutta
la settimana santa nella parte antica di Ragusa, Ibla, si
hanno varie manifestazioni. C'è innanzitutto lo spostamento
delle statue dalle chiese dove sono conservate alla chiesa madre
di S. Giorgio ad opera di varie confraternite. La domenica delle
palme i primi a muoversi sono i confrati della chiesa di S. Maria
dell'Itria che hanno il compito di portare la statua della Addolorata
mentre i confrati della chiesa dedicata a S. Maria Maddalena e San
Teodoro fanno altrettanto con la statua dedicata alla Maddalena
ed i confrati del SS. Rosario portano il simulacro di Cristo alla
colonna. Il lunedì tocca ai confrati di S. Giacomo Apostolo
con il simulacro di Gesù nell'orto ed ai confrati della chiesa
di S. Maria dello Spasimo che trasportano il simulacro della Pietà;
il martedì tocca ai confrati di S. Filippo Neri che trasportano
il simulacro della Veronica. Tutto questo per l'esposizione del
SS. Sacramento per le "40 ore" . Il giovedi santo si ha
la visita dei fedeli alle varie parrocchie per effettuare i "sepolcri",
cioè si rende onore ai vari altari preparati in alcune chiese
di Ibla con fiori, ornamenti funebri, vasi con cereali che riproducono
l'originario sepolcro del Cristo; in altre chiese, come quella dedicata
al Crocifisso, si rispetta l'antica usanza di lasciare la chiesa
al buio per venerare il Cristo in altro modo. Si arriva così
al venerdi santo quando si ha la processione dei simulacri del Cristo
e della Madonna, evento che parte dalla Chiesa madre S. Giorgio
e ripercorre alcune vie di Ibla.
I
riti greci legati alla settimana santa hanno conservato il loro
fascino all'interno della Piana degli albanesi, nel palermitano,
dove si ritrovano cinque delle otto comunità albanesi presenti
nell'isola. Qui resiste un clima di convivenza civile tra due diverse
etnie, anche se la minaccia economico-sociale del sistema capitalista
è sempre evidente. I riti pasquali di questa comunità
iniziano con il canto "lazeri", intonato dai giovani la
settimana precedente quella di Pasqua per commemorare la resurrezione
di Lazzaro; per l'occasione i giovani sono accompagnati dal sacerdote,
il "papas". La domenica delle palme si rievoca l'entrata
di Cristo a Gerusalemme attraverso la processione del vescovo che
cavalca un asino e che ha le mani occupate con un crocifisso ed
una piccola palma. Il momento più atteso dai fedeli è
la lavanda dei piedi attuata il giovedì santo, quando il
sacerdote che impersona San Pietro accetta di farsi lavare interamente
dal vescovo. Il momento migliore per ascoltare i canti tipici è
il venerdì santo, quando si intonano i passi evangelici che
narrano la passione e morte del Cristo, eseguiti durante la mattinata;
il pomeriggio si ha invece il corteo dell'immagine del Cristo, preceduta
dal Crocefisso deposto in un'urna ricca di fiori ed incenso ed accompagnata
dai fedeli e dai canti funebri eseguiti dal sacerdote.
Il
giorno del sabato santo è caratterizzato dai battesimi per
immersione, dalla liturgia di S. Basilio, dal salmo della resurrezione,
cantato, e dai sacerduti che indossano la veste bianca che sostituisce
il lutto.
Il giorno di Pasqua, nella Cattedrale di San Demetrio, si ha la
preparazione della "mensa", che riunisce tutti i fedeli.
Anche
a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, la settimana
santa è molto particolare. Il lunedi santo i confratelli
della congregazione di San Vito indossano un saio bianco ed un mantello
blu, mentre quelli della congregazione di S. Filippo indossano un
saio bianco ed un mantello viola; così vestiti, essi precedono
il simulacro della Croce di Cristo che è portata in processione.
Gli stessi preparativi si hanno per la processione del martedì
santo che riguarda le congregazioni di S. Giovanni e del SS. Salvatore
e quella del mercoledi santo che riguarda quella del SS. Sacramento.
Il giovedì santo è il giorno dei "sepolcri",
che in questa città prevedono non solo le tradizionali e
già citate visite nelle chiese della città, ma anche
che tali visite siano sette, in onore dei sacramenti, e che nelle
chiese, oltre le tradizionali preghiere, i fedeli debbano consumare
del cibo nel sagrato dell'ultima chiesa visitata. Si arriva al venerdì
santo, che conclude questa quadro con la processione dei simulacri
del Cristo morto, che è deposto in un'urna, e della Madonna
Addolorata, evento che coinvolge tutta la popolazione.
A
Pietraperzia, in provincia di Enna, il venerdi santo si ha
dalle prime ore del giorno una processione di fedeli in preghiera
che cantano la passione del Cristo fino ad arrivare alla Chiesa
del Carmine per deporre il simulacro del Cristo nella Cappella che
l'ha ospitato durante l'anno. Nella piazza di fronte la Chiesa è
montato un fercolo, un palo di cipresso di otto metri al quale si
fissano delle fasce di lino di 30 metri, simbolo della devozione;
alla sera il Cristo è agganciato alla croce del fercolo e,
quando un fedele batte il terzo colpo ai chiodi della croce, l'asta
del Crocifisso è issata grazie alle fasce ed ha inizio la
processione con in testa il fercolo, mosso da almeno 500 fedeli,
e che termina con la Madonna Addolorata, portata da gruppi femminili.
La processione ha due momenti particolari, le girate, che sono effettuate
in contrada Santa Croce e davanti la Chiesa Madre e che servono
per far girare su se stesso il fercolo.
La
settimana santa è coinvolgente anche ad Enna, visto
che prevede una sentita e concreta partecipazione delle dieci confraternite
presenti nella città. I festeggiamenti iniziano la domenica
delle Palme con la distribuzione e la benedizione dei rametti d'ulivo
e delle palme. La partecipazione delle confraternite è visibile
già nella processione del mercoledì santo, quando
i simulacri del Cristo e dell'Addolorata sono portati a spalla;
le statue sono abbellite dai doni offerti dai fedeli. Il giovedì
santo i membri delle
confraternite sono vestiti in modo particolare: hanno un saio ed
un cappuccio con i colori propri della propria confraternita; alcuni
di loro trasportano dei ceri e delle torce ed hanno il compito di
accopagnare le due vare in processione fino a notte fonda; i confrati
hanno anche il compito di portare i propri stendardi e dei vassoi
con dei simboli del martirio del Cristo, vassoi che poi saranno
depositati ai piedi dell'altare del duomo cittadino. Il venerdì
santo i confrati si ritrovano nel Duomo dove sono stati riposti
i due simulacri, pronti per ripartire per una nuova processione
che durerà fino a notte fonda, per poi rientrare nel Duomo.
La domenica di Pasqua si ha l'incontro tra la Madonna ed il figlio
risorto, evento che attua la scomparsa del dolore e l'arrivo della
festa.
Il
venerdì santo ad Ispica, in provincia di Ragusa, è
molto particolare. La
processione del "Cristo alla colonna" ha origini molto
antiche delle quali si coservano gli aspetti più sani e si
sono persi gli atteggiamenti più medievali come la costituzione
di un gruppo di fedeli che rappresentano i "flagellanti",
degli uomini a torso nudo e col capo cosparso di spine che si percuotevano
le spalle con vario materiale (corde, vetro, ferro, chiodi...).
Oggi la processione è organizzata dalla confraternita della
Chiesa di Santa Maria Maggiore che si occupa di prendere il simulacro
del Cristo alla Colonna e di attuare la processione che inizia dopo
la mezzanotte del giovedì santo fino alle prime luci dell'alba
del venerdì, per poi iniziare alle tre del pomeriggio. Prima
della processione la statua è sommersa dai baci dei fedeli
ed è deposta in una vara. Questa cittadina non è immune
dalle diatribe tra i Santi presenti anche in altre città
isolane. Qui i cittadini si dividono tra "cavari", appartenenti
alla Chiesa di S. Maria Maggiore, e "nunziatari", appartenenti
alla Chiesa della SS. Annunziata. Entrambe le confraternite volevano
avere una parte
attiva nei festeggiamenti legati alla settimana santa e, per togliere
ogni problema, si è giunti ad una sorta di compromesso: una
delegazione dei nunziatari rendono omaggio alla Madonnina posta
nella chiesa madre e poi alla statua del Cristo preservata nella
chiesa S. Maria Maggiore; così inizia la processione organizzata
dai cavari della chiesa di Santa Maria Maggiore, mentre il venerdì
santo è il turno dei nunziatari con il Cristo alla Croce,
previo prelevamento di una delegazione della confraternita legata
a Santa Maria Maggiore, l'inchino in onore della statua della Madonna
della Chiesa madre e a quella dei cavari.
Tutta
la settimana santa prevede vari eventi nel paesino Gangi,
immerso nelle Madonie (Pa). Tutto inizia, ovviamente, la domenica
delle palme, quando i vari esponenti delle confraternite, con i
loro mantelli ricamati, attraversano le vie della città portando
in spalla delle palme benedette. La preparazione di tale processione
è molto particolareggiata e prevede un certo cerimoniale.
Sono coinvolte le confraternite cittadine, una decina. A turno,
seguendo un preciso ordine ciclico, ognuna di loro ha il compito
di provvedere alla raccolta delle palme e dei datteri, ed il conseguente
peso economico dovuto alla raccolta. Le palme sono suddivise in
gruppi di dieci, tante quante sono le confraternite, e suddivise
tra esse tramite sorteggio. Dopo la suddivisione, le confraternite
si predispongono per la processione. Intanto, altri esponenti delle
confraternite hanno il compito di partecipare alla processione portando
le insegne della confraternita d'appartenenza. Un esponente per
confraternita ha il compito di portare in corteo il cero con il
simbolo che rappresenta la confraternita stessa, cero sostenuto
da un bastone. Il corteo attraversa la città e le confraternite
hanno un posto assegnato in base allo ordine cronologico della loro
fondazione. Il corteo segue varie tappe prestabilite, prima fra
tutte di fronte la Chiesa madre dedicata a S. Nicola di Bari, dove
le palme sono benedette. Il corteo procede ovviamente coinvolgendo
i fedeli ma anche dei tamburi che accompagnano tutto il percorso
fino al rientro nella chiesa madre. Il giovedi santo le confraternite
si riuniscono nelle loro chiese attorno ad una tavola ricca di pani
a forma di agnello e preparati con la farina di semola. Il venerdì
santo si ha la processione di varie statue, che sono trasportate
a spalla, e cioè quelle di Gesù nell'orto del Getsemani,
di S. Maria della pietà, di Gesù e dell'Addolorata;
le statue sono accompagnate dai confrati che trasportano i ceri.
Il
momento più folkloristico è la domenica di Pasqua.
La conflittualità tra i devoti di diversi santi, tipica della
Sicilia, ha trovato una soluzione pittoresca e poco violenta nella
gara molto colorata presente sempre a Gangi, dove i devoti
del Signore e della Madonna si sfidano con la creazione di addobbi
da riporre nella via principale della città, a breve distanza
tra loro e vicino il Duomo cittadino. Tali addobbi assumono la forma
di archi e sono creati con materiale vario, come il pane e dei vegetali.
Il
venerdì santo a Monterosso Almo (Rg) si ha la rappresentazione
di alcune scene della passione di Gesù Cristo. Si ha anche
la processione del "cataletto", un'urna coperta da un
velo bianco e pieno di fiori dove è riposto il Cristo disceso
dalla Croce, che in un secondo momento è riportato in Chiesa
dove si ha l'incontro con la statua della Madonna, mentre i fedeli
cantano il miserere.
A
Ribera, in provincia di Agrigento, la domenica di Pasqua
si ha un gran fermento: si devono preparare le tre statue coinvolte
nell'incontro che siboleggia la gioia della resurrezione, cioè
le statue del Cristo risorto, della Madonna e dell'Arcangelo Michele.
La statua del Cristo, addobbata con nastri colorati, fiori e fave
verdi, e quella dell'arcangelo, che ha il compito di annunziare
la resurrezione alla Madonna, sono preparati dagli uomini del paese,
mentre quello della Madonna, che indossa un manto celeste sotto
quello nero del lutto, è preparata dalle donne. L'incontro
è organizzato sin nei minimi particolari: già durante
la settimana santa i giovani incaricati del trasporto della statua
si esercitano per assumere il giusto ritmo da sostenere durante
la processione. L'incontro tra Madre e Figlio avviene a mezzogiorno,
dopo che l'Arcangelo ha corso tra le due statue per portare la notizia.
Nel momento dell'incontro la Madonna si libera del manto del lutto,
mentre l'arcangelo s'allontana.
La
settimana santa ad Alimena, un paese in provincia di Palermo,
prevede una serie di processioni che vanno dalla domenica delle
palme fino al giovedì santo. Tali processioni molto ordinate
prevedono la partecipazione di narratori appartenenti a delle confraternite
che ricordano la passione del Cristo, mentre altri confrati hanno
il compito di trasportare dei ceri, tranne quello che porta una
croce lignea; essi sono seguiti da altri confrati che intonano le
"lamentanze". Il giovedì ed il venerdì santo
si ripetono la fiaccolata e l'adorazione della Croce. La fiaccolata
si svolge la sera ed è costituita dalla processione di un'urna
in cui è riposto il Cristo e della statua dell'Addolorata,
accompagnati da dei bambini che portano delle torce e dei membri
delle confraternite che traspoetano dei grossi ceri; la processione
si ferma al Calvario per una breve sosta, per poi arrivare alla
Chiesa del Carmelo dove i bambini spengono le torce. Il venerdì
santo si allestiscono i sepolcri nei vari altari delle chiese, costituiti
da vasi contenenti fiori e piatti con semi germogliati; gli appartenenti
alle varie confraternite hanno il compito di visitare tre chiese
e sono accompagnati dalla banda musicale. A mezzogiorno si ripete
l'adorazione della Croce. Il momento più toccante è
la processione, così organizzata: la statua del Cristo è
issata in una Croce ai piedi della quale ci sono le statue della
Madonna e di Maria Maddalena; quando la processione giunge al Calvario,
la statua del Cristo è staccata dalla Croce e riposta nell'urna;
il corteo ritorna su suio passi fino a riporre le due statue e l'urna
al loro posto.
A
Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, la processione
del venerdì santo prevede tre momenti distinti: l'incontro
tra Gesù Cristo e S. Giovanni Battista, Veronica che aciuga
il volto del Cristo ed il congiungimento dei simulacri del Cristo
e della Madonna Addolorata. A sera esce il simulacro destinato ad
accogliere il corpo del Cristo ed il maestro incappucciato che deve
guidare la processione verso il Calvario è nominato un'ora
prima dell'inizio della processione e la sua identità è
conosciuta solo dal capo delle forze dell'ordine.
A
Vittoria (Rg) la settimana santa prevede per il giovedì
santo con la processione del "Cristo alla colonna", processione
dalle antiche origini, un tempo affidata alla congregazione omonima
oggi scomparsa e che prevede il giro del fercolo dorato del Cristo
per le vie della città. Il venerdì si ha la rappresentazione
della "Scesa della croce": nel tempio Calvario addobbato
con delle maioliche colorate rappresentanti scene della passione
e morte di Cristo, gli attori con l'abito d'epoca e recitanti in
dialetto depongono il corpo del Cristo sceso dalla croce in un'urna
che viene portata in processione per le vie cittadine fino a dove
un tempo sorgeva la chiesa ed il monastero di S. Teresa, per poi
tornare nella chiesa madre dove il Cristo è deposto nel letto
funebre; una seconda processione riguarda il Cristo morto insieme
al simulacro di S. Maria Addolorata ed è organizzata dalla
congregazione del SS. Crocifisso; tale evento si conclude con la
crocifissione del simulacro del Cristo ed alla sua destra è
posto il simulacro della Madonna dentro il suo fercolo.
Il
sabato santo, nelle campagne di Terrasini (Pa), si ha un
rito particolare: si recide un albero selvaggio, generalmente un
pompelmo, alla radice, in modo che possa essere addobato collegialmente
dal comitato della festa degli scapoli, attraverso l'aggiunta di
rami posticci e di addobbi particolari. Il peso dell'albero così
preparato oscilla tra i 50 e i 55 chilogrammi. Tale evento ha radici
remote e simboleggia il risveglio della vegetazione. La benedizione
degli alberi rappresenta il ritorno della primavera, di primaria
importanza nell'economia agricola della Sicilia.
A
Comiso, in provincia di Ragusa, si hanno vari festeggiamenti
per la settimana santa. Il mercoledì santo si ha la processione
che parte dalla Chiesa madre e che compie tre giri: il primo è
dedicato ai sacerdoti e si svolge vicino la chiesa di S. Biagio,
il secondo è dedicato alla confraternita di Maria Ss. Addolorata
ed il terzo è dedicato alla congregazione del SS. Sacramento
e si svolge vicino la Chiesa dell'Annunziata. Il venerdì
santo si ha una seconda processione: il simulacro del Cristo Morto
e quella di Maria Addolorata sono portati per le vie della città.
Il sabato, domenica e lunedi di Pasqua le campane della Chiesa dell'Annunziata
sempre a Comiso, suonano a festa. Ricorre la festa di Maria Annunziata,
che però perde il titolo di festa patronale perchè
rientra nelle feste pasquali.
Prima che la giornata di sabato sia conclusa, la statua della Madonna
è prelevata dalla sua nicchia all'interno della Chiesa perchè
il giorno di Pasqua ci sarà la processione di questa statua
insieme a quella del Cristo risorto. Tale processione è denominata
anche "la pace": raggiunto uno spiazzale adeguatamente
grande, le due stanze sono poste l'una di fronte alla altra, a distanza
di circa 50 metri, per poi ricongiungersi in un incontro accompagnato
dal battere delle mani dei fedeli, dal movimento di fazzoletti bianchi
per aria e dall'esecuzione dell'inno reale da parte della banda
musicale; questo incontro è ripetuto più volte e raggiunge
il suo culmine quando il rito è ripetuto nella piazza fonte
Diana, quando l'evento è anche accompagnato dallo strepitio
delle campane della chiesa. L'ultima rappresentazione della "pace"
si ha quando le statue rientrano in Chiesa.
A
S. Biagio Platani (Ag) i devoti della Madonna e del Signore
trovano un motivo di gara la domenica di Pasqua, quando hanno il
compito di preparare gli addobbi che vanno ad abbellire il corso
principale cittadino e che consistono in mosaici, strutture archittettoniche,
fontane ... il tutto per riprodurre eventi biblici in onore della
Resurrezione del Cristo. Gli addobbi, preparati con materiale vario
come i cereali e vegetali di vario tipo e con molta cura dai due
gruppi di devoti facenti capo a due confraternite diverse, quella
del SS. Sacramento e del SS. Rosario, sono realizzati in gran segreto
e servono per abbellire la via principale, scenario dell'incontro
tra il Cristo risorto e la Madre.
La Settimana Santa a Licata - La festa dell’Addolorata a Licata (Ag) è uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dal popolo e da inizio ai sacri riti pasquali. La mattina del venerdì che precede la Settimana Santa, il simulacro della Vergine, che secondo tradizione è arrivato a Licata a bordo di un antico veliero, viene condotto in processione fino in Chiesa Madre, dove sosta per tre giorni. Per tradizione la “vara” dell’Addolorata, portata a spalle dall’omonima confraternita, nel suo lento procedere, viene accompagnata dai fedeli a piedi scalzi e dalle bambine che indossano abitini che riproducono la veste della Madonna. La domenica successiva, nella mattinata, in ogni quartiere cittadino ha luogo la processione delle Palme, mentre, la sera riprende dalla Chiesa Madre la processione dell’Addolorata che si conclude in tarda serata con il rientro del simulacro della Vergine nel Santuario di S. Agostino. La sera del Giovedì Santo i fedeli visitano nelle diverse Chiese i “sepolcri”, altari dove viene riposta l’eucarestia e che vengono addobbati con particolari simboli della passione, mentre, la confraternita di S. Girolamo si reca al Calvario in visita penitenziale. Il Venerdì Santo, il popolo si riversa per le strade prima dell’alba per assistere alla traslazione del Cristo Morto dalla Chiesa di S. Girolamo al palazzo La Lumia e dell’Addolorata che viene accompagnata in una Chiesa del centro storico. A
lle 13, da S. Girolamo il Cristo Crocifero si avvia verso il Calvario. Alle 14:30 in piazza Progresso ha luogo la “Giunta”, l’incontro tra il Cristo e l’Addolorata. La processione diurna si conclude con la crocifissione del Cristo presso il Calvario. Nel pomeriggio, tutte le associazioni cittadine rendono visita al Cristo e alla Vergine presso il Calvario deponendo ghirlande di fiori ai piedi della Croce. La sera, da S. Girolamo, inizia la fase conclusiva del Venerdì Santo: la processione delle confraternite verso il Calvario con l’Urna lignea, la deposizione del Cristo dalla Croce, il rientro a tarda notte dell’Urna col Cristo e dell’Addolorata nella Chiesa di S. Girolamo dopo che i due simulacri hanno percorso i corsi principali di Licata. Finito anche l’obbligo del digiuno, i fedeli degustano i tradizionali “muffuletti”, pagnotte con sesamo. La Domenica di Pasqua secondo tradizione inizia con la veglia pasquale e la Messa di Resurrezione, mentre in serata lungo i corsi principali ha luogo, a cura della confraternita del SS. Salvatore, la processione di Cristo Re, localmente detto “U Signuri cu munnu in manu”.
Il
mezzogiorno del venerdì santo ad Acate (Rg) si ha
l'incontro della statua della Madonna in lutto per la perdita del
figlio e del Cristo che porta la croce sulle spalle. La statua della
Madonna è portata in spalla ed accompagata da delle ragazze,
mentre quella del Cristo è preceduta da delle bambine in
abito bianco, alcune delle quali portano il lenzuolo della Veronica,
dove si asciugò Gesù Cristo; il momento più
particolare della processione si ha quando Cristo rende omaggio
alla Madre muovendo un braccio, a sua volta mosso attraverso dei
fili.
Il
venerdì santo di Canicattini Bagni (Sr) è caratterizzato
da molti anni da una processione che ha perso alcuni dettagli organizzativi
nel corso del tempo, ma non ha di sicuro perso il suo fascino ed
il coinvolgimento dei numerosi fedeli. Si porta in processione,
attuata attraverso l'ausilio di macchinari, la statua dell'Ecce
Homo, in cartapesta e posta su di un fercolo di stile gotico, immagine
preceduta da uno stendardo nero che anticamente era portato in processione
dal contadino che aveva offerto la più grossa quantità
di grano al Signore e che oggi è trasportata da una persona
regolarmente retribuita. Anche le offerte di prodotti agricoli attuate
nel passato sono state sostituite da quelle in denaro.
A
Modica (Rg), il giorno più caratterristico dei festeggiamenti
pasquali cade proprio il giorno di Pasqua, quando il simulacro della
Madonna ancora in lutto è portato in processione per la via
pricnipale della città, il corso Umberto; quando si scorge
da lontano la statua del Cristo risorto, la processione prevede
l'incontro delle due statue, la liberazione dal manto nero della
Madonna ed il volo di colombe. L'evento è noto con l'espressione
di "Madonna Vasa-Vasa" perchè, nel momento dell'incontro,
le due statue si avvicinano per un bacio. Tale bacio si ha nella
piazza S. Domenico, vicino il Palazzo di città. Tale festa
risale al '600 ed ha origini spagnole.
La
settimana santa del capoluogo isolano prevede varie manifestazioni
come le rappresentazioni sacre dell'ultima Cena all'interno delle
varie chiese cittadine, manifestazioni che raccolgono centinaia
di giovani che lavorano per vari mesi per la loro riuscita. Ma un
giorno veramente particolare è il Venerdì Santo che
prevede quattro processioni, curate nei minimi particolari.
La prima è quella dei "cocchieri" che in passato,
quando la nobiltà palermitana era fiorente, era molto più
fastosa perchè c'era l'utilizzo di livree molto eleganti
con i colori di riferimento delle casate d'appartenenza. Oggi tale
confraternita si è allargata a tutti i ceti sociali, vista
la già citata decadenza della nobiltà. I cocchieri
portano in processione la vara del Cristo morto ela statua della
Madonna; essi partono dalla Chiesa della Madonna dell'Itria nel
primo pomeriggio e le due vare sono portate a turno da 32 persone,
scortate da figuranti che indossano armature tordo-medievali.
La seconda processione è organizzata dalla confraternita
dei panettieri, intestata a S. Maria Addolorata. In questo caso
i due simulacri citati precedentemente sono scortati non solo dai
fedeli, ma anche dei figuranti che indossano delle armature romane
complete di tutto e costruite artigianalmente basandosi sull'esempio
di maestri pupari. La processione parte dalla sede della confraternita
e segue i confini del culto della Madonna. Il corteo si conclude
a notte fonda con un rito religioso, dopo aver coinvolto i sei figuranti
con le armature romane, le fanciulle devote alla Madonna, un "centurione
romano", l'urna del Cristo morto seguita da alcuni confrati
e la Statua della Madonna.
La terza processione riguarda la vergine SS. Addolorata della Soledad,
una processione che porta per le vie della città la scultura
lignea del Cristo morto e della Vergine della Soledad. In passato
tale processione coinvolgeva anche i corpi militari.
La quarta ed ultima processione del venerdì santo palermitano
coinvolge gli artigiani palermitani, devoti della Madonna del Lume,
che portano il simulacro della loro protettrice dalla loro sede
fino al Teatro Massimo e lungo le vie cittadine.
La
domenica di Pasqua della cittadina di Prizzi (Pa) prevede
l'abbellimento della via principale e l'incontro delle statue del
Cristo risorto e di Maria Addolorata, scortata da due angeli che
portano in mano una lancia. Ai piedi delle due statue si trovano
due figuranti che, con tute rosse ed una maschera in viso, impersonano
i diavoli che devono baciare i piedi delle due statue prima del
loro incontro. Essi hanno una catena in mano e sono accompagnati
da un altro figurante in tuta gialla e con una balaustra in mano
e che rappresenta la morte. I tre hanno il compito di disturbare
e di ritardare l'incontro tra Madre e Figlio muovendo le loro armi
e ballando ai loro piedi, finchè, dopo 3 tentativi d'incontro,
la Madre riconosce il Figlio e si libera del manto nero del lutto
per rivelare il vestito della gioia, in colori più tenui;
In questo momento intervengono i due angeli per colpire i diavoli
con le loro lance. Ma i due si devono subito separare per poi arrivare
ad un successivo incontro, preceduto da un momento più profano
che prevede la presenza musicale, altri movimenti dei tre figuranti
già citati che disturbano i fedeli per raccogliere le offerte
cheandranno a coprire le spese dell'affitto dei costumi.
Il terzo incontro prevede un ulteriore intervento dei due angeli
che colpiscono i due diavoli, il simbolo del male, mentre la morte
non è toccata perchè è gia stata sconfitta
dal Cristo. Anche in questo caso la Madonna si libera del manto
nero. Si hanno poi altri due incontri tra le due statue.
La
lotta tra bene e male ha un'ulteriore rappresentazione, sempre a
Prizzi, ma stavolta dal sapore piu' profano rispetto alla
precedente.
Alcuni cittadini si travestono da "diavoli" grazie all'ausilio
di grandi maschere torve e costumi rossi ed attraversano la citta'
con l'intento di prendere dei prigionieri da condurre all'inferno.
Tale luogo altro non e' che una comune osteria dove i "dannati"
sono obbligati a bere vino e ad offrirlo ai presenti.
Solo a tarda sera, quando oramai le botti saranno svuotate, interverra'
la Vergine, accompagnata da uno stuolo di angeli, a liberare i malcapitati,
nonostante un ulteriore intervento dei maligni che cercheranno ancora
di corrompere i malcapitati offrendo dei dolci.
Tutta
la settimana santa a Delia (Ag) prevede varie manifestazioni
che ricalcano quelle sacre che avvenivano nel 1700. Il giovedì
santo si ha la processione per le vie cittadine delle statue del
Cristo e della Vergini, fino alla loro separazione perchè
Cristo deve affrontare da solo i vari momenti della sua passione;
nel pomeriggio si commemorano l'ultima cena, il tradimento di Giuda
e l'arresto del Cristo. Il venerdì santo nel primo pomeriggio
nella piazza vicino la chiesa madre dedicata alla Madonna di Loreto
si ha la rappresentazione del processo e della condanna del Cristo,
attuata da alcuni attori. In un secondo momento si attua la rappresentazione
della crocifissione del Cristo, nella parte più alta del
paese e con l'accompagnamento di canti attuati da parte dei fedeli.La
crocifissione è attuata dai sacerdoti. Dopo la Sua morte,
il corpo del Cristo è posto in un'urna che è portata
in processione, seguita dalla statua dell'Addolorata, di S. Giovanni,
dalla banda musicale e dai fedeli.
La
settimana santa a San Mauro Castelverde (Pa) ha i suoi momenti
centrali nei 3 giorni canonici. Tutto inizia con la processione
della Domenica delle Palme che prevede la partecipazione dei membri
delle varie confraternite che indossano abiti di colore diverso
in base al loro gruppo, i bambini che indossano una tunica bianca
e tutti i fedeli. Tutti hanno in mano un ramo d'ulivo o di palma
addobbato con dei datteri. Il punto di partenza è la Chiesa
di Santa Maria dei Franchi, dove le palme sono benedette, ed il
corteo passa per la chiesa di S. Mauro, per quella madre dedicata
a San Giorgio per poi ritornare alla Chiesa di partenza dove poi
sarà celebrata una messa. La sera del giovedi santo si ha
la rappresentazione della cena e della lavanda dei piedi: 12 persone
della fraternita del SS. Sacramento rappresentano gli Apostoli sono
seduti di fronte una tavola molto ricca attendendo che il sacerdote
che impersona il Cristo lavi loro i piedi. Il venerdì santo
si hanno due cortei; la mattina i fedeli si riuniscono davanti la
Chiesa di Santa Maria dei Franchi per effettuare ilpercorso della
Via Crucis, caratteristica perchè, nel corso delle stazioni,
dei figuranti rappresentano il processo e la Crocifissione di Gesù;
il pomeriggio è il turno delle tre confraternite cittadine,
dedicate a San Mauro, al SS. Sacramento e alla Madonna del Rosario,
che hanno il compito di portare in processione le statue di Cristo
e della Madonna che sono prelevati dalle loro rispettive Chiese
per giungere a quella di S. Sofia al Monte e poi attraversare le
vie cittadine, per poi fare il percorso al contrario; durante la
processione si ha la sosta alla Chiesa di S. Giorgio dove, chi lo
desidera, può svolgere un rito penitenziale di richiesta
di perdono attraversando la navata principale della chiesa in ginocchio
e colpendosi con un flagello. La giornata si conclude sempre nella
già citata chiesa di Santa Maria dei Franchi dove si depone
il Cristo dalla croce nel sepolcro ricavato sotto la chiesa.
Durante
la settimana santa a S. Cataldo, in provincia di Caltanissetta,
si svolge una particolare rappresentazione, un processo a Gesu'
Cristo che si attua per tre giorni di seguito presso la Chiesa del
Rosario. L'evento coinvolge numerosi figuranti che rappresentano
cavalieri, centurioni e legionari, nonche' Gesu' Cristo e Pilato.
Sono coinvolte anche delle "vare", dei gruppi statuari
realizzati in cartapesta risalenti al 1800 e rappresentanti episodi
della passione di Gesu'.
La domenica di Pasqua tutto lo scenario ed il clima cambiano, tutto
diventa piu' allegro e festoso ed al posto del processo e' effettuata
una particolare sfilata alla quale partecipano i "Salaparuta",
delle statue di cartapesta risalenti al 1800, come nel caso precedente,
e figuranti che rappresentano gli undici apostoli.
La
domenica di Pasqua ad Adrano, in provincia di Catania, si
effettua "La diavolata", una rappresentazione sacra d'origine
medievale.
Essa si effettua nei pressi della piazza cittadina principale sfruttando
come scenario ideale il Castello-Museo cittadino.
In questa zona e' costruito un palco che ospitera' cinque diavoli
vestiti di rosso che escono da una botola accompagnati da fiammate
e fumo, Lucifero, la Morte - indossa un abito raffigurante uno scheletro
- ed un angelo - e' rappresentato da un bambino -. L'evento e' costituito
da una serie di discussioni sul bene e sul male e si conclude quando
l'Angelo costringe i diavoli a pronunciare la frase "Viva Maria".
Il
martedì di Pasqua a Palagonia, in provincia di Catania,
si festeggia S. Febronia. La tradizione religiosa ci tramanda che
tale ragazza visse, nei primi anni del IV secolo, in un monastero
ai confini della Siria. finchè l'imperatore Diocleziano inviò
lì i suoi ministri per arginare la diffusione del Cristianesimo
e la ragazza fu martirizzata. A tali eventi sono stati aggiunti
dei particolari: pare che un frate, di ritorno da Roma alla sua
città natale Militello con delle reliquie - comprese quelle
di S. Febronia - perse la strada e si riparò vicino palagonia;
durante la notte sognò la Santa che gli raccomandò
di portare le sue reliquie a Palagonia; il giorno seguente il frate
riprese il suo viaggio, noncurante del sogno, ma fu interrotto nuovamente
da un temporale e si riparò nelle grotte dette "li costi";
qui decise di obbedire alla Santa. La sera del lunedì di
Pasqua la Chiesa madre della città è gremita di fedeli
che guardano verso l'altare maggiore dove è posto un tronco
d'albero diviso in due dove è posta una statua della Santa
iin atteggiamento di preghiera, mentre degli angeli scendono dall'alto
per deporre una corona nella testa della statua. Il giorno della
festa la statua della Santa è portata in processione fino
alle grotte Li Costi, per poi ritornare nella chiesa madre per recitare
un ottavario, per poi ripartire in processione.
Il
secondo giovedì dopo Pasqua si festeggia S. Francesco da
Paola a Palermo.
E' noto che il patronato della città spetta a S. Rosalia,
ma qui come in altre città isolane sono festeggiati altri
Santi, e precisamente S. Francesco da Paola. La storia di questo
Santo ci fa sapere che Egli nacque il 1416, nacque e morì
di venerdì ed ebbe un colloquio di 13 ore con la Madonna
ed il dono da Dio di elargire 13 grazie giornaliere ai suoi devoti.
Per i primi 13 venerdì dell'anno si attuano i cosiddetti
"viaggi" a Lui dedicati, cioè dei pellegrinaggi
effettuati dai suoi fedeli, in particolar modo le donne incinte,
nella sua Chiesa recitando il santo rosario.
Alla fine di questi 13 venerdì si arriva quasi sempre alla
settimana santa, quando tutti gli altri festeggiamenti sono generalmente
sospesi e ci si concentra sulla Passione e morte del Cristo.
Si deve attendere il secondo giovedì dopo Pasqua per ricominciare
i festeggiamenti con la preparazione dell'imponente statua in argento
del Santo che l'indomani riceverà le offerte dei fedeli e
gli ex-voto. La domenica successiva si ha la processione della Statua
in un bagno di folla e per le vie cittadine; durante la processione
il Superiore della confraternita dei muratori, che ha come Santo
protettore proprio S. Francesco, un uomo eletto precedentemente,
ha il privilegio di far fermare la statua vicino le abitazioni di
familiari, amici e persone di riguardo.
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