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 PASQUA
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  Questa 
              ricorrenza religiosa e', ovviamente, tra le piu' importanti dell'anno 
              liturgico ed in Sicilia ha dato origine a molte feste cittadine 
              che uniscono magnificamente i momenti salienti della Passione, Morte 
              e Resurrezione di Gesu' Cristo alla ritualita' popolare le cui origini 
              affondano in tempi antichissimi, alle forme espressive a volte teatrali 
              e drammatiche che spesso si presentano in maniera articolata e complessa 
              e simboli di rinnovamento piu' totale. Quello che colpisce principalmente delle feste pasquali siciliane 
              e' l'attiva partecipazione popolare che si manifesta non solo nei 
              classici cortei e pellegrinaggi, ma anche nell'alternanza dei sentimenti 
              tristi del lutto per la morte del Redentore e quelli allegri e festosi 
              per la Sua Resurrezuione.
 Mentre per gli ebrei tale ricorrenza celebrava il ricordo della 
              liberazione dalla schiavitu', con la venuta di Cristo, dunque per 
              i cristiani, si ha un nuovo significato, la liberazione dal male 
              e dal peccato.
 La Pasqua ha i suoi momenti liturgici stabiliti lungo i 40 giorni 
              della Quaresima ed in modo particolare nella settimana santa che 
              va dalla domenica delle Palme, antecedente quella di Pasqua, quando 
              si benedicono i ramoscelli d'ulivo, a quella di Pasqua, che generalmente 
              ha come date estreme il 22 marzo ed il 25 aprile, e che comunque 
              segue il plenilunio dell'equinozio primaverile.
  La 
              domenica delle palme è molto particolare a Scicli, 
              in provincia di Ragusa, perchè si festeggia S. Maria della 
              Pietà. Il simulacro che la simboleggia ha una storia così 
              particolare che trascende la leggenda: pare che agli inizi dell'anno 
              Mille la statua è stata ritrovata nella piccola chiesa di 
              S. Maria della Cava; la statua era venerata sin dai primi anni di 
              diffusione del Cristianesimo, ma fu dimenticata quando intorno il 
              700 arrivarono i Saraceni nell'isola ed i Cristiani, per sottrarla 
              dalle mani mussulmane, la nascosero; dopo il suo ritrovamento e 
              la costruzione della Chiesa S. Maria la Nova, ad essa furono affiancate 
              le statue delle pie donne e Cristo morto. Attualmente il gruppo statuario è portato in processione 
              fino alla Chiesa del Carmine e per le vie cittadine ed esso è 
              posto all'interno di una vara ed il Cristo è raffigurato 
              quando oramai è disceso dalla croce, con le braccia e le 
              gambe quasi staccate dal resto del corpo. In questa ricorrenza alla 
              Madonna sono offerte delle composizioni di foglie di palma, denaro 
              ed ex-voto.
 Anche il resto della settimana santa è molto particolare 
              in queta cittadina.
 Il venerdì santo si ha una particolare processione: la statua 
              di S. Maria Addolorata è prelevata dalla chiesa di S. Giovanni 
              Evangelista per giungere in processione alla chiesa di S. Maria 
              La Nova, dove il simulacro del Cristo morto è prelevato; 
              la processione continua per tutto il giorno; la domenica di Pasqua 
              si ha la celebrazione dell' "Uomo Vivo", costituita da 
              2 processioni; la prima si svolge la mattina, quando il SS. Sacramento 
              è portato per le vie della città, per poi far ritorno 
              nella chiesa di S. Maria La Nova per essere sostituito con il simulacro 
              di Gesù risorto, il soggetto della seconda processione che 
              poi verrà riportato nella chiesa del Carmine dove resterà 
              per qualche ora, visto che la processione riprenderà nel 
              pomeriggio per concludersi la sera quando il simulacro è 
              riportato nella Chiesa di S. Maria La Nova. Da ricordare che a Scicli 
              il Signore ha vari appellativi, uno fra tanti è "U gioia".
 La 
              Domenica delle Palme e' un giorno particolare per Buseto Palizzolo, 
              una cittadina che raccoglie poco piu' di 3.000 anime e che e' situata 
              in provincia di Trapani. Si sta parlando della "Processione 
              della Via Crucis" , una manifestazione dal notevole interesse 
              religioso e folcloristico che prevede il coinvolgimento di 16 gruppi 
              viventi che effettuano un percorso notturno per rievocare gli eventi 
              della morte e risurrezione di Gesu' Cristo.   Il 
              giovedì santo a Marsala (Tp) si ha un'imponente processione 
              sacra dedicata alla Passione e morte del Cristo effettuata da 9 
              gruppi di figuranti, ognuno dei quali rappresenta eventi legati 
              alla Passione del Cristo, partendo dalla ultima cena e fino all'ascesa 
              al Calvario, gruppi hanno un loro posto nel corteo e che sono preceduti 
              da un uomo incappucciato che porta la croce, da un giudeo che suona 
              la tromba ed un altro giudeo che suona il tamburo; il corteo prevede 
              la partecipazione delle statue del Cristo morto e dell'Addolorata 
              posti alla fine della processione e portati dalle consorelle e dai 
              confratelli della Chiesa di S. Anna e di altri due gruppi, posti 
              davanti al tutto e costituiti da ragazze che portano palme e rametti 
              di ulivo e di bambini e bambine che portano dei preziosi copricapi 
              di propietà della Chiesa e che sono impreziositi dai monili 
              d'oro della famiglia d'appartenenza della famiglia del bambino. 
              In genere la processione dei misteri si colclude la sera con la 
              rappresentazione teatrale dei momenti più significativi della 
              Passione. La teatralità dell'evento, i costumi adoperati dai figuranti 
              (ad esempio il secondo gruppo è costituito da ragazze vestite 
              di bianco per simboleggiare la purezza), non devono far dimenticare 
              che parte della fede isolana è formata dal carattere popolare 
              che avvicina i valori cristiani ai sentimenti della popolazione 
              che così diventa più partecipe dell'evento.
 
 La 
              rappresentazione dei Misteri è visibile in altre due città 
              isolane, Trapani e Caltanissetta. 
  La 
              processione dei Misteri di Trapani si attua con delle statue 
              e l'evento prevede un lavoro particolare delle varie maestranze 
              coinvolte già durante i venerdi di Quaresima, quando si attua 
              "a scinnuta dei misteri", cioè quando il gruppo 
              statuario che rappresenta il "misteri" di turno viene 
              posto in evidenza rispetto agli altri. In tutto si hanno sei misteri 
              che sono addobbati per l'occasione, a partire dalla Caduta al Cedron, 
              alla flagellazione, fino ad arrivare all'Addolorata. Ogni misteri 
              è affidato ad una particolare confraternita di artigiani 
              e lavoratori. Durante questi venerdì di Quaresima i ragazzi 
              trasportano a spalla dei fercoli con delle immagini sacre e poi 
              andranno in giro per la città a raccogliere le offerte dei 
              fedeli. 
  Già 
              dai primi giorni della settimana santa si hanno delle processioni: 
              il martedì santo si ha la processione della Madonna dei massari, 
              organizzata dai discendenti dei portatori delle masserizie, che 
              in passato erano pagati dai contadini più agiati per trasportare 
              i misteri e che poi furono esclusi dalla processione ufficiale del 
              venerdì; il mercoledì santo è il turno  dei 
              fruttivendoli che organizzano la processione in onore della Madonna 
              della Pietà per le vie cittadine fino alla rituale visita 
              alla Madonna dei massari. Il venerdì santo si ha la processione più imponente 
              di questi misteri con la partecipazione dei 18 gruppi lignei appartenenti 
              alle maestranze più l'urna del Cristo morto e dell'Addolorata. 
              Tale processione parte nel primo pomeriggio del venerdi, con l'accompaganento 
              musicale, per terminare la mattina del sabato.
 
 La 
              processione dei misteri di Caltanissetta fonda le sue origini 
              sin dalla fine del 1700 ad opera della Congregazione di S. Filippo 
              Neri, corteo che prevedeva il trasporto di 5 barette, la base di 
              altrettante statue di terracotta, rappresentanti alcuni dei misteri 
              relativi alla morte del Cristo.Dopo qualche tempo tali rappresentazioni furono sostituiti da 14 
              statue, in base al numero delle stazioni della Via Crucis. Nel corso 
              degli anni tale processione ha avuto dei cambiamenti e delle fasi 
              di maggiore o minor fortuna, fino ad arrivare a quasi alla fine 
              del 1800, quando si raggiunse il numero di 16 statue la cui costruzione 
              fu affidata a degli artigiani napoletani. Tale processione è 
              attuata il giovedì santo.
 Le manifestazioni della settimana santa di Caltanissetta prevedono 
              anche la processione dei variceddi, 14 gruppi in terracotta, del 
              mercoledì santo, e quella della deposizione del Cristo il 
              sabato.
 
  Durante 
              la settimana santa, e precisamente dal mercoledi al venerdi santo, 
              a S. Fratello, nelle Nebrodi messinesi, si ha un altro esempio 
              di questa particolare unione tra sacro e profano. Qui si ha anche 
              l'unione del dolore per la perdita del Cristo e della fastosità 
              tipica del carnevale. Una miriade di contadini e pastori si travestono da "giudei" 
              con dei particolari costumi costituiti da giubbe rosse e gialle 
              impreziosite con motivi floreali e ricami e da un cappuccio rosso 
              che ricopre la testa. Tali costumi ricordano in parte quelli dei 
              soldati romani che flagellarono Gesù e sono di propietà 
              delle famiglie del posto e sono tramandate da padre in figlio.
 
  Tali 
              "giudei" ripercorrono le vie della città con squilli 
              di trombe, catene minacciose e campanacci in modo allegro con il 
              chiaro intento di distogliere l'attenzione popolare dal dolore per 
              la morte di Gesù Cristo. Il contrasto ha il suo punto cruciale il venerdì santo, quando 
              il corteo che segue il Crocifisso è disturbato ed interrotto 
              nel suo cammino dall'arrivo festoso dei giudei.
 In passato la festa era più irriverente e pericolosa, tanto 
              da proibire la vendita di alcolici.
 
 La 
              settimana santa è caratteristica anche a Barcellona, 
              in provincia di Messina, dove il giovedì santo 12 uomini, 
              che rappresentano gli apostoli, attuano la canonica lavanda dei 
              piedi e poi il peregrinare per le chiese ed i tabernacoli della 
              città. Il venerdì santo si ha la processione di circa 
              20 statue fastose realizzate con l'uso di vari materiali come la 
              cartapesta ed il legno, numero destinato a crescere quando si aggiungono 
              quelle provenienti da Pozzo di Gotto. Ancora oggi, un vago ricordo 
              di quello che avveniva in passato, si ha la riunione dei "vissillanti", 
              visto che resiste l'abitudine di far seguire le vare adoperate nella 
              processione, tranne quella del Cristo morto, da un manipolo di devoti 
              che cantano. 
  La 
              Pasqua è molto sentita anche a Caltagirone, in provincia 
              di Catania, dove si venera Gesù Crocifisso. Si ha la venerazione 
              della Madonna Addolorata una domenica di passione in cui i fedeli 
              si raccolgono nella chiesa dei cappuccini per venerare il gruppo 
              ligneo del 1700 che rappresenta il Cristo e la Madre, giorno in 
              cui rientrano, dopo 15 giorni, le bancarelle dove si vendono i simboli 
              della passione in terracotta ed i dolci. Nei primi giorni della settimana santa, poi, si organizza la Via 
              Crucis molto caratteristica che sfrutta la maestosa scalinata della 
              città, adiacente la piazza del municipio; tale via crucis 
              ripercorre gli ultimi eventi della vita terrena di Gesù, 
              dall'incontro con Pilato alla sua morte in croce. Uno dei momenti 
              più forti per la fede di questa città è il 
              venerdì santo, quando il Cataletto del Cristo morto, cioè 
              una scultura lignea riposta in un'urna costruita in legno e vetro 
              e rifinita con oro, e la statua della Madonna Addolorata sono portati 
              in processione. Le due statue sono trasportate a spalla dai fedeli. 
              La domenica di Pasqua si ha una processione più imponente: 
              ci sono tre statue, quella di S. Pietro proveniente dall'omonima 
              chiesa, costituita di cartone pressato e vuota all'interno per far 
              spazio al portatore, quella del Cristo risorto che proviene dalla 
              Chiesa della Sacra Famiglia e che va incontro a quella della Madre. 
              Quando si ha l'incontro tra Madre e Figlio, in prossimità 
              della scalinata di S. Maria del Monte, la statua della Madonna è 
              liberata dal manto nero del lutto e scopre quello bianco e celeste, 
              segno di gioia.
 
  Tutta 
              la settimana santa nella parte antica di Ragusa, Ibla, si 
              hanno varie manifestazioni. C'è innanzitutto lo spostamento 
              delle statue dalle chiese dove sono conservate alla chiesa madre 
              di S. Giorgio ad opera di varie confraternite. La domenica delle 
              palme i primi a muoversi sono i confrati della chiesa di S. Maria 
              dell'Itria che hanno il compito di portare la statua della Addolorata 
              mentre i confrati della chiesa dedicata a S. Maria Maddalena e San 
              Teodoro fanno altrettanto con la statua dedicata alla Maddalena 
              ed i confrati del SS. Rosario portano il simulacro di Cristo alla 
              colonna. Il lunedì tocca ai confrati di S. Giacomo Apostolo 
              con il simulacro di Gesù nell'orto ed ai confrati della chiesa 
              di S. Maria dello Spasimo che trasportano il simulacro della Pietà; 
              il martedì tocca ai confrati di S. Filippo Neri che trasportano 
              il simulacro della Veronica. Tutto questo per l'esposizione del 
              SS. Sacramento per le "40 ore" . Il giovedi santo si ha 
              la visita dei fedeli alle varie parrocchie per effettuare i "sepolcri", 
              cioè si rende onore ai vari altari preparati in alcune chiese 
              di Ibla con fiori, ornamenti funebri, vasi con cereali che riproducono 
              l'originario sepolcro del Cristo; in altre chiese, come quella dedicata 
              al Crocifisso, si rispetta l'antica usanza di lasciare la chiesa 
              al buio per venerare il Cristo in altro modo. Si arriva così 
              al venerdi santo quando si ha la processione dei simulacri del Cristo 
              e della Madonna, evento che parte dalla Chiesa madre S. Giorgio 
              e ripercorre alcune vie di Ibla.
 I 
              riti greci legati alla settimana santa hanno conservato il loro 
              fascino all'interno della Piana degli albanesi, nel palermitano, 
              dove si ritrovano cinque delle otto comunità albanesi presenti 
              nell'isola. Qui resiste un clima di convivenza civile tra due diverse 
              etnie, anche se la minaccia economico-sociale del sistema capitalista 
              è sempre evidente. I riti pasquali di questa comunità 
              iniziano con il canto "lazeri", intonato dai giovani la 
              settimana precedente quella di Pasqua per commemorare la resurrezione 
              di Lazzaro; per l'occasione i giovani sono accompagnati dal sacerdote, 
              il "papas". La domenica delle palme si rievoca l'entrata 
              di Cristo a Gerusalemme attraverso la processione del vescovo che 
              cavalca un asino e che ha le mani occupate con un crocifisso ed 
              una piccola palma. Il momento più atteso dai fedeli è 
              la lavanda dei piedi attuata il giovedì santo, quando il 
              sacerdote che impersona San Pietro accetta di farsi lavare interamente 
              dal vescovo. Il momento migliore per ascoltare i canti tipici è 
              il venerdì santo, quando si intonano i passi evangelici che 
              narrano la passione e morte del Cristo, eseguiti durante la mattinata; 
              il pomeriggio si ha invece il corteo dell'immagine del Cristo, preceduta 
              dal Crocefisso deposto in un'urna ricca di fiori ed incenso ed accompagnata 
              dai fedeli e dai canti funebri eseguiti dal sacerdote.Il 
              giorno del sabato santo è caratterizzato dai battesimi per 
              immersione, dalla liturgia di S. Basilio, dal salmo della resurrezione, 
              cantato, e dai sacerduti che indossano la veste bianca che sostituisce 
              il lutto.
 Il giorno di Pasqua, nella Cattedrale di San Demetrio, si ha la 
              preparazione della "mensa", che riunisce tutti i fedeli.
 
 Anche 
              a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, la settimana 
              santa è molto particolare. Il lunedi santo i confratelli 
              della congregazione di San Vito indossano un saio bianco ed un mantello 
              blu, mentre quelli della congregazione di S. Filippo indossano un 
              saio bianco ed un mantello viola; così vestiti, essi precedono 
              il simulacro della Croce di Cristo che è portata in processione. 
              Gli stessi preparativi si hanno per la processione del martedì 
              santo che riguarda le congregazioni di S. Giovanni e del SS. Salvatore 
              e quella del mercoledi santo che riguarda quella del SS. Sacramento.Il giovedì santo è il giorno dei "sepolcri", 
              che in questa città prevedono non solo le tradizionali e 
              già citate visite nelle chiese della città, ma anche 
              che tali visite siano sette, in onore dei sacramenti, e che nelle 
              chiese, oltre le tradizionali preghiere, i fedeli debbano consumare 
              del cibo nel sagrato dell'ultima chiesa visitata. Si arriva al venerdì 
              santo, che conclude questa quadro con la processione dei simulacri 
              del Cristo morto, che è deposto in un'urna, e della Madonna 
              Addolorata, evento che coinvolge tutta la popolazione.
 
  A 
              Pietraperzia, in provincia di Enna, il venerdi santo si ha 
              dalle prime ore del giorno una processione di fedeli in preghiera 
              che cantano la passione del Cristo fino ad arrivare alla Chiesa 
              del Carmine per deporre il simulacro del Cristo nella Cappella che 
              l'ha ospitato durante l'anno. Nella piazza di fronte la Chiesa è 
              montato un fercolo, un palo di cipresso di otto metri al quale si 
              fissano delle fasce di lino di 30 metri, simbolo della devozione; 
              alla sera il Cristo è agganciato alla croce del fercolo e, 
              quando un fedele batte il terzo colpo ai chiodi della croce, l'asta 
              del Crocifisso è issata grazie alle fasce ed ha inizio la 
              processione con in testa il fercolo, mosso da almeno 500 fedeli, 
              e che termina con la Madonna Addolorata, portata da gruppi femminili. 
              La processione ha due momenti particolari, le girate, che sono effettuate 
              in contrada Santa Croce e davanti la Chiesa Madre e che servono 
              per far girare su se stesso il fercolo. 
 
  La 
              settimana santa è coinvolgente anche ad Enna, visto 
              che prevede una sentita e concreta partecipazione delle dieci confraternite 
              presenti nella città. I festeggiamenti iniziano la domenica 
              delle Palme con la distribuzione e la benedizione dei rametti d'ulivo 
              e delle palme. La partecipazione delle confraternite è visibile 
              già nella processione del mercoledì santo, quando 
              i simulacri del Cristo e dell'Addolorata sono portati a spalla; 
              le statue sono abbellite dai doni offerti dai fedeli. Il giovedì 
              santo i membri  delle 
              confraternite sono vestiti in modo particolare: hanno un saio ed 
              un cappuccio con i colori propri della propria confraternita; alcuni 
              di loro trasportano dei ceri e delle torce ed hanno il compito di 
              accopagnare le due vare in processione fino a notte fonda; i confrati 
              hanno anche il compito di portare i propri stendardi e dei vassoi 
              con dei simboli del martirio del Cristo, vassoi che poi saranno 
              depositati ai piedi dell'altare del duomo cittadino. Il venerdì 
              santo i confrati si ritrovano nel Duomo dove sono stati riposti 
              i due simulacri, pronti per ripartire per una nuova processione 
              che durerà fino a notte fonda, per poi rientrare nel Duomo. 
              La domenica di Pasqua si ha l'incontro tra la Madonna ed il figlio 
              risorto, evento che attua la scomparsa del dolore e l'arrivo della 
              festa. 
  Il 
              venerdì santo ad Ispica, in provincia di Ragusa, è 
              molto particolare. La 
              processione del "Cristo alla colonna" ha origini molto 
              antiche delle quali si coservano gli aspetti più sani e si 
              sono persi gli atteggiamenti più medievali come la costituzione 
              di un gruppo di fedeli che rappresentano i "flagellanti", 
              degli uomini a torso nudo e col capo cosparso di spine che si percuotevano 
              le spalle con vario materiale (corde, vetro, ferro, chiodi...). Oggi la processione è organizzata dalla confraternita della 
              Chiesa di Santa Maria Maggiore che si occupa di prendere il simulacro 
              del Cristo alla Colonna e di attuare la processione che inizia dopo 
              la mezzanotte del giovedì santo fino alle prime luci dell'alba 
              del venerdì, per poi iniziare alle tre del pomeriggio. Prima 
              della processione la statua è sommersa dai baci dei fedeli 
              ed è deposta in una vara. Questa cittadina non è immune 
              dalle diatribe tra i Santi presenti anche in altre città 
              isolane. Qui i cittadini si dividono tra "cavari", appartenenti 
              alla Chiesa di S. Maria Maggiore, e "nunziatari", appartenenti 
              alla Chiesa della SS. Annunziata. Entrambe le confraternite volevano 
              avere una
  parte 
              attiva nei festeggiamenti legati alla settimana santa e, per togliere 
              ogni problema, si è giunti ad una sorta di compromesso: una 
              delegazione dei nunziatari rendono omaggio alla Madonnina posta 
              nella chiesa madre e poi alla statua del Cristo preservata nella 
              chiesa S. Maria Maggiore; così inizia la processione organizzata 
              dai cavari della chiesa di Santa Maria Maggiore, mentre il venerdì 
              santo è il turno dei nunziatari con il Cristo alla Croce, 
              previo prelevamento di una delegazione della confraternita legata 
              a Santa Maria Maggiore, l'inchino in onore della statua della Madonna 
              della Chiesa madre e a quella dei cavari.
  Tutta 
              la settimana santa prevede vari eventi nel paesino Gangi, 
              immerso nelle Madonie (Pa). Tutto inizia, ovviamente, la domenica 
              delle palme, quando i vari esponenti delle confraternite, con i 
              loro mantelli ricamati, attraversano le vie della città portando 
              in spalla delle palme benedette. La preparazione di tale processione 
              è molto particolareggiata e prevede un certo cerimoniale. Sono coinvolte le confraternite cittadine, una decina. A turno, 
              seguendo un preciso ordine ciclico, ognuna di loro ha il compito 
              di provvedere alla raccolta delle palme e dei datteri, ed il conseguente 
              peso economico dovuto alla raccolta. Le palme sono suddivise in 
              gruppi di dieci, tante quante sono le confraternite, e suddivise 
              tra esse tramite sorteggio. Dopo la suddivisione, le confraternite 
              si predispongono per la processione. Intanto, altri esponenti delle 
              confraternite hanno il compito di partecipare alla processione portando 
              le insegne della confraternita d'appartenenza. Un esponente per 
              confraternita ha il compito di portare in corteo il cero con il 
              simbolo che rappresenta la confraternita stessa, cero sostenuto 
              da un bastone. Il corteo attraversa la città e le confraternite 
              hanno un posto assegnato in base allo ordine cronologico della loro 
              fondazione. Il corteo segue varie tappe prestabilite, prima fra 
              tutte di fronte la Chiesa madre dedicata a S. Nicola di Bari, dove 
              le palme sono benedette. Il corteo procede ovviamente coinvolgendo 
              i fedeli ma anche dei tamburi che accompagnano tutto il percorso 
              fino al rientro nella chiesa madre. Il giovedi santo le confraternite 
              si riuniscono nelle loro chiese attorno ad una tavola ricca di pani 
              a forma di agnello e preparati con la farina di semola. Il venerdì 
              santo si ha la processione di varie statue, che sono trasportate 
              a spalla, e cioè quelle di Gesù nell'orto del Getsemani, 
              di S. Maria della pietà, di Gesù e dell'Addolorata; 
              le statue sono accompagnate dai confrati che trasportano i ceri.
  Il 
              momento più folkloristico è la domenica di Pasqua. La conflittualità tra i devoti di diversi santi, tipica della 
              Sicilia, ha trovato una soluzione pittoresca e poco violenta nella 
              gara molto colorata presente sempre a Gangi, dove i devoti 
              del Signore e della Madonna si sfidano con la creazione di addobbi 
              da riporre nella via principale della città, a breve distanza 
              tra loro e vicino il Duomo cittadino. Tali addobbi assumono la forma 
              di archi e sono creati con materiale vario, come il pane e dei vegetali.
 
 
  Il 
              venerdì santo a Monterosso Almo (Rg) si ha la rappresentazione 
              di alcune scene della passione di Gesù Cristo. Si ha anche 
              la processione del "cataletto", un'urna coperta da un 
              velo bianco e pieno di fiori dove è riposto il Cristo disceso 
              dalla Croce, che in un secondo momento è riportato in Chiesa 
              dove si ha l'incontro con la statua della Madonna, mentre i fedeli 
              cantano il miserere.
 A 
              Ribera, in provincia di Agrigento, la domenica di Pasqua 
              si ha un gran fermento: si devono preparare le tre statue coinvolte 
              nell'incontro che siboleggia la gioia della resurrezione, cioè 
              le statue del Cristo risorto, della Madonna e dell'Arcangelo Michele. 
              La statua del Cristo, addobbata con nastri colorati, fiori e fave 
              verdi, e quella dell'arcangelo, che ha il compito di annunziare 
              la resurrezione alla Madonna, sono preparati dagli uomini del paese, 
              mentre quello della Madonna, che indossa un manto celeste sotto 
              quello nero del lutto, è preparata dalle donne. L'incontro 
              è organizzato sin nei minimi particolari: già durante 
              la settimana santa i giovani incaricati del trasporto della statua 
              si esercitano per assumere il giusto ritmo da sostenere durante 
              la processione. L'incontro tra Madre e Figlio avviene a mezzogiorno, 
              dopo che l'Arcangelo ha corso tra le due statue per portare la notizia. 
              Nel momento dell'incontro la Madonna si libera del manto del lutto, 
              mentre l'arcangelo s'allontana. 
 La 
              settimana santa ad Alimena, un paese in provincia di Palermo, 
              prevede una serie di processioni che vanno dalla domenica delle 
              palme fino al giovedì santo. Tali processioni molto ordinate 
              prevedono la partecipazione di narratori appartenenti a delle confraternite 
              che ricordano la passione del Cristo, mentre altri confrati hanno 
              il compito di trasportare dei ceri, tranne quello che porta una 
              croce lignea; essi sono seguiti da altri confrati che intonano le 
              "lamentanze". Il giovedì ed il venerdì santo 
              si ripetono la fiaccolata e l'adorazione della Croce. La fiaccolata 
              si svolge la sera ed è costituita dalla processione di un'urna 
              in cui è riposto il Cristo e della statua dell'Addolorata, 
              accompagnati da dei bambini che portano delle torce e dei membri 
              delle confraternite che traspoetano dei grossi ceri; la processione 
              si ferma al Calvario per una breve sosta, per poi arrivare alla 
              Chiesa del Carmelo dove i bambini spengono le torce. Il venerdì 
              santo si allestiscono i sepolcri nei vari altari delle chiese, costituiti 
              da vasi contenenti fiori e piatti con semi germogliati; gli appartenenti 
              alle varie confraternite hanno il compito di visitare tre chiese 
              e sono accompagnati dalla banda musicale. A mezzogiorno si ripete 
              l'adorazione della Croce. Il momento più toccante è 
              la processione, così organizzata: la statua del Cristo è 
              issata in una Croce ai piedi della quale ci sono le statue della 
              Madonna e di Maria Maddalena; quando la processione giunge al Calvario, 
              la statua del Cristo è staccata dalla Croce e riposta nell'urna; 
              il corteo ritorna su suio passi fino a riporre le due statue e l'urna 
              al loro posto. 
 A 
              Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, la processione 
              del venerdì santo prevede tre momenti distinti: l'incontro 
              tra Gesù Cristo e S. Giovanni Battista, Veronica che aciuga 
              il volto del Cristo ed il congiungimento dei simulacri del Cristo 
              e della Madonna Addolorata. A sera esce il simulacro destinato ad 
              accogliere il corpo del Cristo ed il maestro incappucciato che deve 
              guidare la processione verso il Calvario è nominato un'ora 
              prima dell'inizio della processione e la sua identità è 
              conosciuta solo dal capo delle forze dell'ordine. 
  A 
              Vittoria (Rg) la settimana santa prevede per il giovedì 
              santo con la processione del "Cristo alla colonna", processione 
              dalle antiche origini, un tempo affidata alla congregazione omonima 
              oggi scomparsa e che prevede il giro del fercolo dorato del Cristo 
              per le vie della città. Il venerdì si ha la rappresentazione 
              della "Scesa della croce": nel tempio Calvario addobbato 
              con delle maioliche colorate rappresentanti scene della passione 
              e morte di Cristo, gli attori con l'abito d'epoca e recitanti in 
              dialetto depongono il corpo del Cristo sceso dalla croce in un'urna 
              che viene portata in processione per le vie cittadine fino a dove 
              un tempo sorgeva la chiesa ed il monastero di S. Teresa, per poi 
              tornare nella chiesa madre dove il Cristo è deposto nel letto 
              funebre; una seconda processione riguarda il Cristo morto insieme 
              al simulacro di S. Maria Addolorata ed è organizzata dalla 
              congregazione del SS. Crocifisso; tale evento si conclude con la 
              crocifissione del simulacro del Cristo ed alla sua destra è 
              posto il simulacro della Madonna dentro il suo fercolo.
 Il 
              sabato santo, nelle campagne di Terrasini (Pa), si ha un 
              rito particolare: si recide un albero selvaggio, generalmente un 
              pompelmo, alla radice, in modo che possa essere addobato collegialmente 
              dal comitato della festa degli scapoli, attraverso l'aggiunta di 
              rami posticci e di addobbi particolari. Il peso dell'albero così 
              preparato oscilla tra i 50 e i 55 chilogrammi. Tale evento ha radici 
              remote e simboleggia il risveglio della vegetazione. La benedizione 
              degli alberi rappresenta il ritorno della primavera, di primaria 
              importanza nell'economia agricola della Sicilia. 
  A 
              Comiso, in provincia di Ragusa, si hanno vari festeggiamenti 
              per la settimana santa. Il mercoledì santo si ha la processione 
              che parte dalla Chiesa madre e che compie tre giri: il primo è 
              dedicato ai sacerdoti e si svolge vicino la chiesa di S. Biagio, 
              il secondo è dedicato alla confraternita di Maria Ss. Addolorata 
              ed il terzo è dedicato alla congregazione del SS. Sacramento 
              e si svolge vicino la Chiesa dell'Annunziata. Il venerdì 
              santo si ha una seconda processione: il simulacro del Cristo Morto 
              e quella di Maria Addolorata sono portati per le vie della città. Il sabato, domenica e lunedi di Pasqua le campane della Chiesa dell'Annunziata 
              sempre a Comiso, suonano a festa. Ricorre la festa di Maria Annunziata, 
              che però perde il titolo di festa patronale perchè 
              rientra nelle feste pasquali.
 Prima che la giornata di sabato sia conclusa, la statua della Madonna 
              è prelevata dalla sua nicchia all'interno della Chiesa perchè 
              il giorno di Pasqua ci sarà la processione di questa statua 
              insieme a quella del Cristo risorto. Tale processione è denominata 
              anche "la pace": raggiunto uno spiazzale adeguatamente 
              grande, le due stanze sono poste l'una di fronte alla altra, a distanza 
              di circa 50 metri, per poi ricongiungersi in un incontro accompagnato 
              dal battere delle mani dei fedeli, dal movimento di fazzoletti bianchi 
              per aria e dall'esecuzione dell'inno reale da parte della banda 
              musicale; questo incontro è ripetuto più volte e raggiunge 
              il suo culmine quando il rito è ripetuto nella piazza fonte 
              Diana, quando l'evento è anche accompagnato dallo strepitio 
              delle campane della chiesa. L'ultima rappresentazione della "pace" 
              si ha quando le statue rientrano in Chiesa.
  A 
              S. Biagio Platani (Ag) i devoti della Madonna e del Signore 
              trovano un motivo di gara la domenica di Pasqua, quando hanno il 
              compito di preparare gli addobbi che vanno ad abbellire il corso 
              principale cittadino e che consistono in mosaici, strutture archittettoniche, 
              fontane ... il tutto per riprodurre eventi biblici in onore della 
              Resurrezione del Cristo. Gli addobbi, preparati con materiale vario 
              come i cereali e vegetali di vario tipo e con molta cura dai due 
              gruppi di devoti facenti capo a due confraternite diverse, quella 
              del SS. Sacramento e del SS. Rosario, sono realizzati in gran segreto 
              e servono per abbellire la via principale, scenario dell'incontro 
              tra il Cristo risorto e la Madre.
 La Settimana Santa a Licata - La festa dell’Addolorata a Licata (Ag) è uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dal popolo e da inizio ai sacri riti pasquali. La mattina del venerdì che precede la Settimana Santa, il simulacro della Vergine, che secondo tradizione è arrivato a Licata a bordo di un antico veliero, viene condotto in processione fino in Chiesa Madre, dove sosta per tre giorni. Per tradizione la “vara” dell’Addolorata, portata a spalle dall’omonima confraternita, nel suo lento procedere, viene accompagnata dai fedeli a piedi scalzi e dalle bambine che indossano abitini che riproducono la veste della Madonna. La domenica successiva, nella mattinata, in ogni quartiere cittadino ha luogo la processione delle Palme, mentre, la sera riprende dalla Chiesa Madre la processione dell’Addolorata che si conclude in tarda serata con il rientro del simulacro della Vergine nel Santuario di S. Agostino. La sera del Giovedì Santo i fedeli visitano nelle diverse Chiese i “sepolcri”, altari dove viene riposta l’eucarestia e che vengono addobbati con particolari simboli della passione, mentre, la confraternita di S. Girolamo si reca al Calvario in visita penitenziale. Il Venerdì Santo, il popolo si riversa per le strade prima dell’alba per assistere alla traslazione del Cristo Morto dalla Chiesa di S. Girolamo al palazzo La Lumia e dell’Addolorata che viene accompagnata in una Chiesa del centro storico. Alle 13, da S. Girolamo il Cristo Crocifero si avvia verso il Calvario. Alle 14:30 in piazza Progresso ha luogo la “Giunta”, l’incontro tra il Cristo e l’Addolorata. La processione diurna si conclude con la crocifissione del Cristo presso il Calvario. Nel pomeriggio, tutte le associazioni cittadine rendono visita al Cristo e alla Vergine presso il Calvario deponendo ghirlande di fiori ai piedi della Croce. La sera, da S. Girolamo, inizia la fase conclusiva del Venerdì Santo: la processione delle confraternite verso il Calvario con l’Urna lignea, la deposizione del Cristo dalla Croce, il rientro a tarda notte dell’Urna col Cristo e dell’Addolorata nella Chiesa di S. Girolamo dopo che i due simulacri hanno percorso i corsi principali di Licata. Finito anche l’obbligo del digiuno, i fedeli degustano i tradizionali “muffuletti”, pagnotte con sesamo. La Domenica di Pasqua secondo tradizione inizia con la veglia pasquale e la Messa di Resurrezione, mentre in serata lungo i corsi principali ha luogo, a cura della confraternita del SS. Salvatore, la processione di Cristo Re, localmente detto “U Signuri cu munnu in manu”.
 Il 
                mezzogiorno del venerdì santo ad Acate (Rg) si ha 
                l'incontro della statua della Madonna in lutto per la perdita del 
                figlio e del Cristo che porta la croce sulle spalle. La statua della 
                Madonna è portata in spalla ed accompagata da delle ragazze, 
                mentre quella del Cristo è preceduta da delle bambine in 
                abito bianco, alcune delle quali portano il lenzuolo della Veronica, 
                dove si asciugò Gesù Cristo; il momento più 
              particolare della processione si ha quando Cristo rende omaggio 
              alla Madre muovendo un braccio, a sua volta mosso attraverso dei 
              fili. 
 Il 
              venerdì santo di Canicattini Bagni (Sr) è caratterizzato 
              da molti anni da una processione che ha perso alcuni dettagli organizzativi 
              nel corso del tempo, ma non ha di sicuro perso il suo fascino ed 
              il coinvolgimento dei numerosi fedeli. Si porta in processione, 
              attuata attraverso l'ausilio di macchinari, la statua dell'Ecce 
              Homo, in cartapesta e posta su di un fercolo di stile gotico, immagine 
              preceduta da uno stendardo nero che anticamente era portato in processione 
              dal contadino che aveva offerto la più grossa quantità 
              di grano al Signore e che oggi è trasportata da una persona 
              regolarmente retribuita. Anche le offerte di prodotti agricoli attuate 
              nel passato sono state sostituite da quelle in denaro. 
  A 
              Modica (Rg), il giorno più caratterristico dei festeggiamenti 
              pasquali cade proprio il giorno di Pasqua, quando il simulacro della 
              Madonna ancora in lutto è portato in processione per la via 
              pricnipale della città, il corso Umberto; quando si scorge 
              da lontano la statua del Cristo risorto, la processione prevede 
              l'incontro delle due statue, la liberazione dal manto nero della 
              Madonna ed il volo di colombe. L'evento è noto con l'espressione 
              di "Madonna Vasa-Vasa" perchè, nel momento dell'incontro, 
              le due statue si avvicinano per un bacio. Tale bacio si ha nella 
              piazza S. Domenico, vicino il Palazzo di città. Tale festa 
              risale al '600 ed ha origini spagnole. 
  La 
              settimana santa del capoluogo isolano prevede varie manifestazioni 
              come le rappresentazioni sacre dell'ultima Cena all'interno delle 
              varie chiese cittadine, manifestazioni che raccolgono centinaia 
              di giovani che lavorano per vari mesi per la loro riuscita. Ma un 
              giorno veramente particolare è il Venerdì Santo che 
              prevede quattro processioni, curate nei minimi particolari. La prima è quella dei "cocchieri" che in passato, 
              quando la nobiltà palermitana era fiorente, era molto più 
              fastosa perchè c'era l'utilizzo di livree molto eleganti 
              con i colori di riferimento delle casate d'appartenenza. Oggi tale 
              confraternita si è allargata a tutti i ceti sociali, vista 
              la già citata decadenza della nobiltà. I cocchieri 
              portano in processione la vara del Cristo morto ela statua della 
              Madonna; essi partono dalla Chiesa della Madonna dell'Itria nel 
              primo pomeriggio e le due vare sono portate a turno da 32 persone, 
              scortate da figuranti che indossano armature tordo-medievali.
 La seconda processione è organizzata dalla confraternita 
              dei panettieri, intestata a S. Maria Addolorata. In questo caso 
              i due simulacri citati precedentemente sono scortati non solo dai 
              fedeli, ma anche dei figuranti che indossano delle armature romane 
              complete di tutto e costruite artigianalmente basandosi sull'esempio 
              di maestri pupari. La processione parte dalla sede della confraternita 
              e segue i confini del culto della Madonna. Il corteo si conclude 
              a notte fonda con un rito religioso, dopo aver coinvolto i sei figuranti 
              con le armature romane, le fanciulle devote alla Madonna, un "centurione 
              romano", l'urna del Cristo morto seguita da alcuni confrati 
              e la Statua della Madonna.
 La terza processione riguarda la vergine SS. Addolorata della Soledad, 
              una processione che porta per le vie della città la scultura 
              lignea del Cristo morto e della Vergine della Soledad. In passato 
              tale processione coinvolgeva anche i corpi militari.
 La quarta ed ultima processione del venerdì santo palermitano 
              coinvolge gli artigiani palermitani, devoti della Madonna del Lume, 
              che portano il simulacro della loro protettrice dalla loro sede 
              fino al Teatro Massimo e lungo le vie cittadine.
 
  La 
              domenica di Pasqua della cittadina di Prizzi (Pa) prevede 
              l'abbellimento della via principale e l'incontro delle statue del 
              Cristo risorto e di Maria Addolorata, scortata da due angeli che 
              portano in mano una lancia. Ai piedi delle due statue si trovano 
              due figuranti che, con tute rosse ed una maschera in viso, impersonano 
              i diavoli che devono baciare i piedi delle due statue prima del 
              loro incontro. Essi hanno una catena in mano e sono accompagnati 
              da un altro figurante in tuta gialla e con una balaustra in mano 
              e che rappresenta la morte. I tre hanno il compito di disturbare 
              e di ritardare l'incontro tra Madre e Figlio muovendo le loro armi 
              e ballando ai loro piedi, finchè, dopo 3 tentativi d'incontro, 
              la Madre riconosce il Figlio e si libera del manto nero del lutto 
              per rivelare il vestito della gioia, in colori più tenui; 
              In questo momento intervengono i due angeli per colpire i diavoli 
              con le loro lance. Ma i due si devono subito separare per poi arrivare 
              ad un successivo incontro, preceduto da un momento più profano 
              che prevede la presenza musicale, altri movimenti dei tre figuranti 
              già citati che disturbano i fedeli per raccogliere le offerte 
              cheandranno a coprire le spese dell'affitto dei costumi. Il terzo incontro prevede un ulteriore intervento dei due angeli 
              che colpiscono i due diavoli, il simbolo del male, mentre la morte 
              non è toccata perchè è gia stata sconfitta 
              dal Cristo. Anche in questo caso la Madonna si libera del manto 
              nero. Si hanno poi altri due incontri tra le due statue.
 La 
              lotta tra bene e male ha un'ulteriore rappresentazione, sempre a 
              Prizzi, ma stavolta dal sapore piu' profano rispetto alla 
              precedente.Alcuni cittadini si travestono da "diavoli" grazie all'ausilio 
              di grandi maschere torve e costumi rossi ed attraversano la citta' 
              con l'intento di prendere dei prigionieri da condurre all'inferno. 
              Tale luogo altro non e' che una comune osteria dove i "dannati" 
              sono obbligati a bere vino e ad offrirlo ai presenti.
 Solo a tarda sera, quando oramai le botti saranno svuotate, interverra' 
              la Vergine, accompagnata da uno stuolo di angeli, a liberare i malcapitati, 
              nonostante un ulteriore intervento dei maligni che cercheranno ancora 
              di corrompere i malcapitati offrendo dei dolci.
 Tutta 
              la settimana santa a Delia (Ag) prevede varie manifestazioni 
              che ricalcano quelle sacre che avvenivano nel 1700. Il giovedì 
              santo si ha la processione per le vie cittadine delle statue del 
              Cristo e della Vergini, fino alla loro separazione perchè 
              Cristo deve affrontare da solo i vari momenti della sua passione; 
              nel pomeriggio si commemorano l'ultima cena, il tradimento di Giuda 
              e l'arresto del Cristo. Il venerdì santo nel primo pomeriggio 
              nella piazza vicino la chiesa madre dedicata alla Madonna di Loreto 
              si ha la rappresentazione del processo e della condanna del Cristo, 
              attuata da alcuni attori. In un secondo momento si attua la rappresentazione 
              della crocifissione del Cristo, nella parte più alta del 
              paese e con l'accompagnamento di canti attuati da parte dei fedeli.La 
              crocifissione è attuata dai sacerdoti. Dopo la Sua morte, 
              il corpo del Cristo è posto in un'urna che è portata 
              in processione, seguita dalla statua dell'Addolorata, di S. Giovanni, 
              dalla banda musicale e dai fedeli. 
 La 
              settimana santa a San Mauro Castelverde (Pa) ha i suoi momenti 
              centrali nei 3 giorni canonici. Tutto inizia con la processione 
              della Domenica delle Palme che prevede la partecipazione dei membri 
              delle varie confraternite che indossano abiti di colore diverso 
              in base al loro gruppo, i bambini che indossano una tunica bianca 
              e tutti i fedeli. Tutti hanno in mano un ramo d'ulivo o di palma 
              addobbato con dei datteri. Il punto di partenza è la Chiesa 
              di Santa Maria dei Franchi, dove le palme sono benedette, ed il 
              corteo passa per la chiesa di S. Mauro, per quella madre dedicata 
              a San Giorgio per poi ritornare alla Chiesa di partenza dove poi 
              sarà celebrata una messa. La sera del giovedi santo si ha 
              la rappresentazione della cena e della lavanda dei piedi: 12 persone 
              della fraternita del SS. Sacramento rappresentano gli Apostoli sono 
              seduti di fronte una tavola molto ricca attendendo che il sacerdote 
              che impersona il Cristo lavi loro i piedi. Il venerdì santo 
              si hanno due cortei; la mattina i fedeli si riuniscono davanti la 
              Chiesa di Santa Maria dei Franchi per effettuare ilpercorso della 
              Via Crucis, caratteristica perchè, nel corso delle stazioni, 
              dei figuranti rappresentano il processo e la Crocifissione di Gesù; 
              il pomeriggio è il turno delle tre confraternite cittadine, 
              dedicate a San Mauro, al SS. Sacramento e alla Madonna del Rosario, 
              che hanno il compito di portare in processione le statue di Cristo 
              e della Madonna che sono prelevati dalle loro rispettive Chiese 
              per giungere a quella di S. Sofia al Monte e poi attraversare le 
              vie cittadine, per poi fare il percorso al contrario; durante la 
              processione si ha la sosta alla Chiesa di S. Giorgio dove, chi lo 
              desidera, può svolgere un rito penitenziale di richiesta 
              di perdono attraversando la navata principale della chiesa in ginocchio 
              e colpendosi con un flagello. La giornata si conclude sempre nella 
              già citata chiesa di Santa Maria dei Franchi dove si depone 
              il Cristo dalla croce nel sepolcro ricavato sotto la chiesa.  Durante 
              la settimana santa a S. Cataldo, in provincia di Caltanissetta, 
              si svolge una particolare rappresentazione, un processo a Gesu' 
              Cristo che si attua per tre giorni di seguito presso la Chiesa del 
              Rosario. L'evento coinvolge numerosi figuranti che rappresentano 
              cavalieri, centurioni e legionari, nonche' Gesu' Cristo e Pilato.Sono coinvolte anche delle "vare", dei gruppi statuari 
              realizzati in cartapesta risalenti al 1800 e rappresentanti episodi 
              della passione di Gesu'.
 La domenica di Pasqua tutto lo scenario ed il clima cambiano, tutto 
              diventa piu' allegro e festoso ed al posto del processo e' effettuata 
              una particolare sfilata alla quale partecipano i "Salaparuta", 
              delle statue di cartapesta risalenti al 1800, come nel caso precedente, 
              e figuranti che rappresentano gli undici apostoli.
 La 
              domenica di Pasqua ad Adrano, in provincia di Catania, si 
              effettua "La diavolata", una rappresentazione sacra d'origine 
              medievale.Essa si effettua nei pressi della piazza cittadina principale sfruttando 
              come scenario ideale il Castello-Museo cittadino.
 In questa zona e' costruito un palco che ospitera' cinque diavoli 
              vestiti di rosso che escono da una botola accompagnati da fiammate 
              e fumo, Lucifero, la Morte - indossa un abito raffigurante uno scheletro 
              - ed un angelo - e' rappresentato da un bambino -. L'evento e' costituito 
              da una serie di discussioni sul bene e sul male e si conclude quando 
              l'Angelo costringe i diavoli a pronunciare la frase "Viva Maria".
 Il 
              martedì di Pasqua a Palagonia, in provincia di Catania, 
              si festeggia S. Febronia. La tradizione religiosa ci tramanda che 
              tale ragazza visse, nei primi anni del IV secolo, in un monastero 
              ai confini della Siria. finchè l'imperatore Diocleziano inviò 
              lì i suoi ministri per arginare la diffusione del Cristianesimo 
              e la ragazza fu martirizzata. A tali eventi sono stati aggiunti 
              dei particolari: pare che un frate, di ritorno da Roma alla sua 
              città natale Militello con delle reliquie - comprese quelle 
              di S. Febronia - perse la strada e si riparò vicino palagonia; 
              durante la notte sognò la Santa che gli raccomandò 
              di portare le sue reliquie a Palagonia; il giorno seguente il frate 
              riprese il suo viaggio, noncurante del sogno, ma fu interrotto nuovamente 
              da un temporale e si riparò nelle grotte dette "li costi"; 
              qui decise di obbedire alla Santa. La sera del lunedì di 
              Pasqua la Chiesa madre della città è gremita di fedeli 
              che guardano verso l'altare maggiore dove è posto un tronco 
              d'albero diviso in due dove è posta una statua della Santa 
              iin atteggiamento di preghiera, mentre degli angeli scendono dall'alto 
              per deporre una corona nella testa della statua. Il giorno della 
              festa la statua della Santa è portata in processione fino 
              alle grotte Li Costi, per poi ritornare nella chiesa madre per recitare 
              un ottavario, per poi ripartire in processione. 
 Il 
              secondo giovedì dopo Pasqua si festeggia S. Francesco da 
              Paola a Palermo. E' noto che il patronato della città spetta a S. Rosalia, 
              ma qui come in altre città isolane sono festeggiati altri 
              Santi, e precisamente S. Francesco da Paola. La storia di questo 
              Santo ci fa sapere che Egli nacque il 1416, nacque e morì 
              di venerdì ed ebbe un colloquio di 13 ore con la Madonna 
              ed il dono da Dio di elargire 13 grazie giornaliere ai suoi devoti.
 Per i primi 13 venerdì dell'anno si attuano i cosiddetti 
              "viaggi" a Lui dedicati, cioè dei pellegrinaggi 
              effettuati dai suoi fedeli, in particolar modo le donne incinte, 
              nella sua Chiesa recitando il santo rosario.
 Alla fine di questi 13 venerdì si arriva quasi sempre alla 
              settimana santa, quando tutti gli altri festeggiamenti sono generalmente 
              sospesi e ci si concentra sulla Passione e morte del Cristo.
 Si deve attendere il secondo giovedì dopo Pasqua per ricominciare 
              i festeggiamenti con la preparazione dell'imponente statua in argento 
              del Santo che l'indomani riceverà le offerte dei fedeli e 
              gli ex-voto. La domenica successiva si ha la processione della Statua 
              in un bagno di folla e per le vie cittadine; durante la processione 
              il Superiore della confraternita dei muratori, che ha come Santo 
              protettore proprio S. Francesco, un uomo eletto precedentemente, 
              ha il privilegio di far fermare la statua vicino le abitazioni di 
              familiari, amici e persone di riguardo.
 
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