GIUGNO
Il
primo del mese si ha una rievocazione storica nella città
di Troina, in provincia di Enna, attraverso la "kubbaita",
una cavalcata dalle origini arabe molto antiche e che prevede la
presenza di centinaia di figuranti che rievocano la presa del castello
di Troina da parte del Conte Ruggero. L'evento prende il suo nome
dal fatto che ogni cavaliere che partecipa alla festa porta con
sè una bisaccia contenente la cobbaita, un torrone che poi
sarà distribuita ai presenti durante il corteo cittadino.
Il
tre del mese si ha la festa dedicata alla Madonna della Lettera
a Messina per ricordare come nel 42 d.c. i cittadini messinesi
si erano convertiti al Cristianesimo nascente ed una delegazione
andò in Palestina dove ricevette una lettera da S. Paolo
in cui si proclamava la Madonna patrona della città.
L'evento è ricordato con la processione della statua della
Madonna, che fu costruita a Roma alla fina del 1800, posta in una
vara d'argento, che mostra il braccio sinistro della Madonna che
regge una copia della lettera ricevuta in Palestina.
Il
paese di S. Stefano di Quisquinia, in provincia di Agrigento,
commemora e festeggia S. Rosalia la prima domenica del mese di giugno.
La Santa è festeggiata in tre giorni ed il momento più
caratteristico è la processione del busto della Santa, attuata
il martedì, evento preceduto dalla cavalcata che porta la
Santa all'Eremo da dove ripartirà la sera, sempre accompagnata
dai cavalieri in costume, per ritornare alla Chiesa Madre cittadina.
Dal
9 all'undici del mese a Racalmuto, in provincia di Agrigento,
si festeggia Maria SS.ma del Monte con una processione di un suo
simulacro per le vie della città, la sfilata dei ceri effettuata
dai membri delle confraternite cittadine che termina con quella
della confraternita degli scapoli che depongono il loro cero nella
piazza principale per poi scattare in una competizione per raccogliere
una banderuola che ricopre il cero stesso. La festa si conclude
il giorno successivo con la sfilata di uomini e donne, seguiti da
muli carichi di sacchi di frumento in dono per grazia ricevuta che
si recano a piedi fino al Santuario dedicato alla Vergine, e con
la processione di un simulacro della Vergine su un carro a forma
di nave.
La
seconda domenica del mese nel paese di San Giovanni Gemini,
sempre nello agrigentino, si festeggia il SS. Crocifisso che qui
ha una bella rappresentazione nel simulacro risalente al 1700. Nella
seconda metà del 1800 nacque la tradizione di preparare un
carro a forma di barca con una torre di circa 20 metri, carro addobato
splendidamente che poi farà il giro della città. Tutto
il percorso del carro è accomnpagnato dalla musica prodotta
da due bande musicali che si trovano all'interno del carro.
A
Sciacca, sempre in provincia di Agrigento, il 13 del mese
si festeggia S. Calogero per commemorare il suo intervento miracoloso
in soccorso della cittadina nel 1578, quando la salvò dalla
serie di terremoti che la stavano distruggendo. Così si effettua
una pecessione in suo onore.
Il
15 del mese a S. Vito lo Capo, in provincia di Trapani, si
festeggia S. Vito, morto nel 330 D.C. in cui onore, dopo la morte,
fu costruita una cappella, successivamente ampliata ed oggi Santuario
accanto al quale fu edificata una fortezza per ospitare e proteggere
fedeli dai pirati.
All'interno della fortezza c'era un pozzo la cui acqua donava la
salute ai malati. I festeggiamenti commemorano lo sbarco del Santo.
Il
culto di S. Calogero è molto diffuso in Sicilia. Egli è
ricordato perchè guarisce il corpo. Egli è commemorato
ad esempio a Naro, in provincia di Agrigento, il 18 giugno
attraverso la tradizionale processione del suo simulacro posto sulla
vara dei miracoli trainata da centinaia di fedeli con l'ausilio
di corde. I festeggiamenti prevedono anche una fiera di animali
e di prodotti vari ed una sagra della carne. La leggenda popolare
vuole che, in tempi remoti, un uomo era a caccia di una cerva ed
arrivò in una grotta dove trovò un vecchio che disse
d'esser Calogero. Quando, dopo vari anni, altri abitanti di Naro
si recarono nella stessa grotta, non trovarono più il vecchio,
ma le sue ossa che furono riportate in città. S. Calogero
fu eletto patrono della città ed è ricordato da una
statua risalente a circa la II metà del 1500, statua che
lo mostra con una scatola in argento contenente le reliquie del
Santo e posta sospesa nel braccio sinistro.
Dal
19 al 21 giugno ricorrono i festeggiamenti dedicati alla Madonna
dei Miracoli ad Alcamo, in provincia di Trapani. I giorni
commemorano una precedente apparizione della Madonna. In base a
testimonianze, si attesta che in 20 giugno della prima metà
del 1500 delle donne che si erano recate in un torrente nel lato
settentrionale della città per lavare i panni videro una
belle donna ed uno splendido bambino, che però quasi subito
si nascosero dalla loro vista riparandosi in una macchia che copriva
le fabbriche dell'abbandonato mulino; da lì gettarono dei
sassi che colpirono l'acqua; questa colpì una muta ed una
paralitica che ottennero così il miracolo della guarigione;
il giorno dopo c'era più confusione perchè le donne
avevano parlato del fatto con il resto della cittadinanza; gli uomini
cominciarono a sfoltire la macchia e trovarono una immagine della
Vergine con in braccio Gesù Bambino; per gli eventi prodigiosi
che si verificarono in questi due giorni l'immagine fu chiamata
"Madonna dei Miracoli" e sul posto del suo ritrovamento
fu edificata una Chiesa. Nei tre giorni della festa si hanno vari
eventi: una corsa di cavalli a tratti pericolosa per la velocità
presa dagli animali, una processione notturna l'ultimo giorno dei
festeggiamenti e riguardante una bella statua lignea della Madonna
addobbata con gioielli e ricami in oro e posta su di un baldacchino
ed accompagnata dalle cappellette di fiori portate dai contadini,
dai vari ceti sociali che portano i loro emblemi e che sono accompagnati
da dei tamburini. Durante i tre giorni si hanno i pellegrinaggi
al santuario dedicato alla Madonna per recitare le preghiere di
rito.
La
terza domenica del mese è dedicata al SS. Sacramento a Geraci
Siculo, in provincia di Palermo, così come avviene ogni
terza domenica dei restanti mesi dell'anno. La particolarità
che ricorre questa mese è dovuta al fatto che la classe sociale
che se ne occupa - ogni mese la festa è organizzata da una
classe diversa -, è quella dei pastori ed organizza una cavalcata
che non è ripetuta durante l'anno. Durante la giornata le
massaie sono impegnate nella preparazione dei cibi che saranno offerti
al SS. Sacramento. Il mezzogiorno si ha lo scampanio che avverte
che la cavalcata sta per entrare in paese. Alla fine della cavalcata
si ha la consueta offerta al simulacro consistente in una sorta
di ombrellino di legno ornato da nastri colorati ed arricchito con
delle forme di formaggio dalle sveriate foggie. Tale offerta è
attuata dai pastori più giovani, mentre quelli più
anziani portano un mazzo di cera avvolto con dei nastri di seta.
Non si deve ovviamente dimenticare l'elemento sacro della festa
consistente nell'esposizione del Sacramento e nella messa solenne.
La
festa di S. Giovanni Battista si attua a Ragusa. Il 24 giugno,
giorno della sua nascita, si ha la sua celebrazione liturgica della
messa solenne l'esposizione delle sue reliquie.
Il
santo è invocato per ottenere conforto dalle calamità
e per ottenere la guarigione del corpo; ancora si conserva un reliquario:
un braccio d'argento che conserva, pare, un pezzetto di un radio
del santo.
La statua del santo è in calcare e risale ai primi anni del
1500. S. Giovanni è ricordato a Ragusa anche il 29 agosto,
giorno del suo martirio.
S.
Giovanni è celebrato anche in altre città della provincia
di Ragusa, come a Pozzallo, dove si ha la statua del Santo
di legno e dove si ha l'uso di offrire al Santo dei grossi ceri
votivi; da alcuni anni il Santo è onorato la prima domenica
di luglio con la processione della statua del santo preceduta da
un reliquario, un braccio d'argento che contiene dei resti delle
ossa del santo.
Ad
Alcara Li Fusi, in provincia di Messina, dopo i festeggiamenti
religiosi dedicati a S. Giovanni Battista, quindi il 24 giugno,
si prepara la festa del "muzzuni", una brocca abbellita
con fazzoletti di seta e gioielli dalla quale fuoriescono delle
spighe di grano. Tali brocche sono posizionate in vari altarini
presenti in tutta la città e che sono a loro volta abbelliti
con dei tappeti dai colori sgargianti. La festa è un momento
folkloristico molto allegro perchè ci sono numerosi cantori
che visitano i vari altarini cantando canzoni della tradizione popolare
contadina.
Sempre
il 24 giugno, ma a Palazzo Adriano in provincia di Palermo,
si ha la festa di S.Giovanni Battista, quando si unisce il sacro
ed il profano con la conpresenza di due eventi distini, la mattiniera
fiera del bestiame e la processione serale del simulacroi del Santo.
Dal
27 al 29 giugno a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa,
ricorre la festa patronale dedicata a S. Paolo, dal fascino antico
visto che risale fin dalla fine del 1600, e caratterizzata dalla
preparazione dei pani votivi, dalle processioni fatte a spalle nude
dai fedeli della vara del Santo e quella delle reliquie.
Il
29 di giugno a Modica, in provincia di Ragusa, ricorre la
festa di S. Pietro e S. Paolo caratterizzata in passato dalla processione
delle statue dei "santoni", cioè gli Apostoli,
e della statua del Santo, nonchè dalle diatribe dei fedeli
modicani divisi tra la devozione per questo Santo e quella
per S. Giorgio e per la proclamazione a patrono della città
di uno dei due.
Parecchie
delle usanze legate a questo culto sono andate perse, ma si ha ancora
la processione della Statua, l'abbellimento della città con
delle luci e la preparazione di numerose bancarelle pittoresche.
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