Il
barocco siciliano dona lo scenario ideale alla religiosità
isolana offrendo emblemi, mascheroni, cupole, mentre la Chiesa ha
influenzato tale religiosità offrendo la propria storia e
dimostrando di saper inglobare riti ed usanze pagani, miti, leggende
antecedenti il Cristianesimo e sapendo eliminare almeno gli aspetti
più deleteri di queste usanze.
Altro elemento di notevole importanza
nella religiosità siciliana è il trasporto personale
che colpisce indifferentemente uomini e donne e che è
costituito da una magnifica
esplosione di sentimenti vissuti nella quotidianità di ognuno
e che esplodono globalmente nelle feste popolari, segno tangibile
e visibile della fede isolana. Leggere in queste feste dal carattere
eccezionale rispetto alla quotidianità e dalla partecipazione
totalizzante dei fedeli ammaliati dal contatto tangibile con i rappresentanti
del proprio culto solamente elementi di superstizione senza tocchi
sinceri della fede vissuta significa defraudarle della vera essenza.
Fonte
originaria per i culti rurali e delle feste è l'apparizione
leggendaria della potenza divina, l'espressione visibile dei Santi
che danno al luogo poteri eccezionali, lo sacralizzano, che rispecchiano
il bisogno umano dell'aiuto divino tangibile al quale rivolgere
voti, preghiere.
Nell'economia rurale passata tipica
di quest'isola il culto del Santo rappresentava l'unico punto d'unione
tra poveri e ricchi, tra artigiani e dirigenti, tutti accomunati
dalla stessa fede.
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